Una storia da far accapponare la pelle.
Una bambina di sette anni veniva picchiata e maltrattata dai genitori, che la sottoponevano a sevizie fisiche e psicologiche. La storia è stata resa nota nel giugno scorso quando i genitori della bimba sono stati indagati dalla Procura di Lecce per lesioni e maltrattamenti in famiglia. Adesso per loro arriva il processo, la cui udienza preliminare è stata fissata il 19 dicembre, richiesto dal titolare delle indagini, il sostituto procuratore Stefania Mininni.
La triste vicenda è venuta alla luce nel gennaio 2017 quando, in un paese del Salento di cui non viene fatto il nome per tutelare la privacy della bambina, le maestre della piccola, avendo notato sul corpo della bambina ferite e lesioni, si sono rivolte al Centro di Psichiatria e Psicoterapia dell’Infanzia e Adolescenziale, che ha subito segnalato la vicenda al Tribunale per i Minorenni di Lecce.
Le indagini hanno stabilito, attraverso i racconti della bambina, che la piccola è stata picchiata in più occasioni non solo con schiaffi, calci e pugni, ma anche con una mazza di legno e una cintura. Come se non bastassero i maltrattamenti fisici tra cui, come si legge nel fascicolo, calci nella pancia e colpi di forchetta sui glutei, i due genitori rincaravano la dose con violenze verbali. Più volte la bambina è stata minacciata di «essere buttata giù dal monte come facevano gli ateniesi e di finire sulla sedia a rotelle».
Nel corso del processo i due imputati dovranno difendersi dalle pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, reati aggravati dalla minore età della vittima e dai futili motivi.
Il padre della bambina, che è stata immediatamente allontanata dalla famiglia e posta sotto la tutela del Tribunale per i Minori, dovrà difendersi anche dall’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Gli agenti della Squadra Mobile avrebbero recuperato sul pc e sul cellulare dell’uomo, entrambi sottoposti a sequestro, circa 500 immagini pedopornografiche che erano state cancellate.