Un weekend di emergenza per Ostuni, rimasta per ore senz’acqua a causa di un grave guasto alla condotta principale dell’AQP in contrada Campanile. I tecnici sono stati al lavoro fino a notte fonda per riparare il danno e ripristinare gradualmente l’erogazione idrica in tutta la Città Bianca.
Le operazioni, complesse per la posizione del guasto e la natura del terreno, sono durate oltre 12 ore. Durante l’intervento è stato necessario anche l’impiego di un’autobotte per garantire acqua alle zone più colpite, in particolare nell’area a valle del centro storico. Solo nelle prime ore del mattino di domenica la situazione è tornata lentamente alla normalità grazie a un bypass temporaneo alla condotta.
Molti immobili privati e palazzine hanno attivato le proprie riserve idriche, ma in diversi quartieri l’acqua è arrivata a intermittenza o con pressione molto bassa, causando disagi a bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici.
Il sopralluogo dei tecnici AQP e dei rappresentanti del Comune di Ostuni ha evidenziato lo stato di vetustà della condotta, spingendo a nuove richieste per un piano di monitoraggio delle infrastrutture idriche e un possibile programma di interventi sugli impianti più datati.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di un ammodernamento strutturale non più rinviabile, anche alla luce dei fondi previsti dal PNRR per opere che interesseranno il territorio ostunese.
Particolare attenzione sarà rivolta alla macro conduttura tra Ostuni e Ceglie Messapica, dove si stima una dispersione superiore al 50% dell’acqua immessa. Il progetto di riqualificazione in corso punta ad azzerare le perdite grazie all’introduzione di sistemi di telecontrollo avanzati.
La Regione Puglia ha inoltre già rilasciato l’autorizzazione paesaggistica per la nuova diramazione a servizio degli abitati di Ostuni e Carovigno, insieme alla costruzione di un nuovo serbatoio. L’opera, che si affiancherà all’attuale impianto, consentirà di aumentare la capacità di compenso idrico e di migliorare la distribuzione anche verso le marine di Ostuni.
Un investimento strategico per garantire, in futuro, una gestione più efficiente e sicura dell’acqua, riducendo al minimo il rischio di nuove emergenze come quella vissuta sabato.





