In Puglia entra nel vivo la sperimentazione della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19, il cui protocollo di studio della Regione era stato approvato dal Comitato etico dell’Azienda ospedaliera universitaria del Policlinico di Bari. Uno studio multidisciplinare, a cui collaborano tanti professionisti e più aziende ospedaliere, che vede l’istituto barese in prima linea nella ricerca delle migliori terapie per i malati affetti da coronavirus.
Lo screening sui primi quattordici candidati donatori, da cui sono risultati nove soggetti idonei, è stato completato dal laboratorio di microbiologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Padova, per la determinazione del titolo di anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 sui campioni di sangue, ovvero la verifica della quantità di anticorpi sviluppata nei pazienti guariti.
Adesso l’attività proseguirà in due direzioni, come spiega il dott. Angelo Ostuni, direttore dell’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari e del Centro Regionale Sangue: «Procederemo all’inattivazione virale del plasma dei donatori idonei e al successivo congelamento e conservazione a -40 gradi, prima della infusione di plasma ai pazienti con forme moderate/severe Covid-19 ricoverati negli ospedali pugliesi. Stiamo continuando l’attività di screening per arrivare ai 70-90 donatori che abbiamo indicato per completare lo studio. A fine settimana valuteremo l’idoneità dei 16 donatori selezionati nei giorni corsi e proseguiremo con la raccolta del plasma»
«Ringrazio tutti coloro che, sconfitto il virus, con generosità stanno effettuando le donazioni – ha comunicato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – permettendo ai nostri medici di offrire una speranza a chi è ancora malato e alla ricerca di fare passi in avanti verso una cura».





