Il sostegno finanziario agli investimenti nei campi dei giovani è importante per la Puglia, dove è in atto uno storico ritorno alla campagna con oltre 5306 under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con uno straordinario aumento del 12% negli ultimi cinque anni, un trend positivo che trova conferma anche ai tempi del Covid. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento alla pubblicazione della graduatoria dei giovani del PSR Puglia, dopo la sentenza del TAR.
«Con questa ultima graduatoria pubblicata risultano finanziabili, previa verifica dei requisiti di ammissibilità, 1.036 progetti presentati dai giovani pugliesi che vogliono realizzare il sogno di lavorare e vivere in campagna. Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose e investire sul futuro agricolo della regione, perché la burocrazia finora ha spinto i giovani alla fuga dalle campagne, per la mancata semplificazione delle procedure e degli iter, problemi informatici ricorsi al Tar e la strutturazione dei Bandi», dichiara Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.
Secondo Coldiretti Puglia, è in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale. Il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.
Con il PSR Puglia risulta finanziabile solo il 20% delle 5.157 domande presentate dai giovani, una sconfitta per le speranze di tanti, ma anche per il Paese, che perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno, dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani.
«Sono ancora troppe le “molestie” che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. Aspettare 4 anni – aggiunge il presidente Muraglia – per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un’impresa giovane, sottrarre ricchezza alla Puglia e all’Italia traditi».
La Puglia ha speso solo il 37,8% delle risorse del PSR con il rischio di restituire 257 milioni di euro a Bruxelles, per cui «Coldiretti ribadisce la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate – aggiunge Muraglia – per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica”, conclude Muraglia».
Proprio in tale ottica la convenzione, che affida ai Caa Coldiretti la tenuta e il controllo dei fascicoli aziendali, divenuti ormai il cardine di tutti i procedimenti amministrativi, dall’erogazione dei fondi europei ai controlli, che fanno capo alle imprese agricole italiane, prevede importanti novità che possono contribuire in maniera significativa a superare le criticità dei processi di erogazione dei contributi. Con l’adozione di processi e di tecnologie uniformi e conformi a standard elevati, l’intesa punta, innanzitutto, a un ulteriore miglioramento della qualità dei servizi offerti, dimezzando il rapporto tra operatori e fascicoli, e rendendo così più snelle le attività di costituzione, aggiornamento e verifica. Ma l’accordo garantisce anche una piena accessibilità ai servizi stessi dando la possibilità a tutte le aziende agricole, anche a quelle di minori dimensioni, di essere seguite e tutelate con maggior trasparenza in tutte le fasi degli iter amministrativi.
Oltre a semplificare la vita ai produttori, sostiene Coldiretti, l’intesa rappresenta inoltre un importante segnale positivo dal punto di vista occupazionale, tanto più significativo se si considera il periodo di crisi provocato dalla pandemia.