Ostuni è conosciuta nel mondo come la ‘città bianca’, per quella sua caratteristica di tinteggiare a calce le mura delle abitazioni.
L’usanza di utilizzare la calce per imbiancare l’esterno delle case si fa risalire al Medioevo quando, in seguito a un’epidemia di peste che colpì la Puglia, gli abitanti di Ostuni usarono la calce per dipingere i muri delle proprie abitazioni come disinfettante naturale, conferendo alla città la sua peculiare caratteristica, che l’ha resa unica.
Ancora oggi, i proprietari delle abitazioni nel centro storico della Città bianca sono tenuti a rispettare, anno dopo anno, l’obbligo di ridipingere a calce le pareti esterne. Non tutti adempiono alla prescrizione, scandita puntualmente dall’ordinanza del Sindaco, contribuendo a far perdere a Ostuni il suo originario candore.
La mancata ottemperanza dell’ordinanza mette a rischio la bellezza e la caratteristica delle mura, perciò il presidente del Consiglio comunale ostunese, Ernesto Camassa, ha lanciato l’allarme sollecitando i controlli per far rispettare l’ordinanza.
Per preservare l’immagine turistica di Ostuni, nel rispetto del vincolo paesaggistico a cui il centro storico e la zona ottocentesca sono sottoposte, il Comando di Polizia Locale ha avviato a inizio agosto le procedure di verifica.
Al momento, sono cinque i proprietari segnalati per non aver rispettato l’ordinanza, a cui verrà a breve notificata l’infrazione e la relativa ammenda pecuniaria, che va dai 50 ai 500 euro. Tra questi spicca a sorpresa il Seminario vescovile, di proprietà della Curia, le cui pareti esterne sono state visibilmente trascurate per anni.
«Abbiamo il dovere di preservare le peculiari caratteristiche architettoniche e paesaggistiche del centro storico – dichiara il sindaco Gianfranco Coppola – pertanto chiunque possegga una casa nel centro storico o nelle sue immediate vicinanze deve fare necessariamente la propria parte. Le pareti esterne, i prospetti interni, le parti emergenti dalla copertura, le canne fumarie e gli altri elementi architettonici a vista almeno ogni due anni devono essere ricoperti rigorosamente con latte di calce. La tinteggiatura deve essere eseguita con tecniche e materiali tradizionali, altrimenti si diventa automaticamente suscettibili di sanzione».
«Inizia ad andare a regime l’auspicato controllo sul bianco del nostro centro storico – dichiara il presidente del Consiglio comunale Ernesto Camassa – grazie all’impegno degli organi preposti, che ringrazio. L’interesse sincero suscitato dal mio intervento appena un mese fa, ci fa capire quanto è importante per tutti la conservazione del nostro centro storico e delle antiche tradizioni che hanno reso Ostuni la Città bianca nel mondo. Un grazie sentito lo rivolgo anche alla neonata Associazione culturale “Lu Scupariedd”, che avrà il compito di tenere sempre alta l’attenzione sul tema. Aggiornerò i cittadini, come promesso, sugli sviluppi della situazione».