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Ottobre 29 2025

Dramma in una famiglia di Ostuni: madre deceduta e figlia ricoverata per intossicazione da funghi

Intossicazione da funghi a Ostuni: muore un’80enne e la figlia 56enne è in gravi condizioni. Le autorità sanitarie avviano accertamenti per una possibile sindrome a lunga latenza

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Un tragico dramma ha colpito una famiglia della città di Ostuni: nella giornata di lunedì, l’80enne Antonia Antelmi è deceduta a seguito di un’intossicazione provocata da funghi selvatici. La figlia, 56 anni, è invece ricoverata da ieri nel reparto di Nefrologia ed Emodialisi dell’ospedale Ospedale Perrino di Brindisi, in condizioni considerate molto gravi.

Secondo quanto ricostruito, madre e figlia avevano consumato funghi raccolti circa una settimana fa. A distanza di qualche giorno dall’ingestione, l’anziana ha iniziato a sentirsi male e ha fatto accesso al pronto soccorso di Ostuni. Dopo un primo intervento, aveva deciso di tornare a casa. Tuttavia il malessere è continuato e lunedì si è concluso tragicamente con la sua morte. Per la figlia, il ricovero urgente è stato disposto ieri dopo che gli accertamenti del Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian) – ASL Brindisi hanno evidenziato la presenza di complicazioni legate all’ingestione dei funghi.

Gli specialisti coinvolti — tra cui il dott. Liborio Rainò, direttore del Sian e del Centro di Controllo Micologico — segnalano che potrebbe trattarsi di un’intossicazione da funghi a lunga latenza: cioè una grave forma in cui i sintomi si manifestano non subito, ma trascorse molte ore oppure giorni dall’ingestione. Questo tipo di intossicazione è particolarmente pericoloso poiché spesso porta a danni epatici o renali seri, e l’intervento potrebbe arrivare troppo tardi.

Le autorità sanitarie hanno avviato indagini per accertare l’eventuale velenosità della specie fungina consumata e ricostruire la dinamica completa dell’intossicazione. L’attività è partita dal certificato medico-legale (ISTAT) che ha segnalato l’assunzione dei funghi da parte della donna deceduta. Anche la figlia è stata contattata per prelievi di laboratorio e valutazioni approfondite sulla funzionalità renale, viste le condizioni in cui versa.

La famiglia Antelmi è conosciuta in città: madre e figlia erano titolari di un negozio di abbigliamento in pieno centro, in piazza Italia. Antonia viene ricordata da parenti e amici come una lavoratrice infaticabile, madre e nonna premurosa. Il rapporto con la figlia era molto stretto, condividevano anche la passione per i sapori tipici del territorio — tra cui proprio i funghi — e lo facevano da anni. Questa volta però il consumo ha avuto conseguenze terribili.

Per evitare il rischio di intossicazione da funghi — in particolare da specie a latenza lunga — è importante seguire alcuni accorgimenti:

  • Non consumare mai funghi raccolti senza l’identificazione da parte di un micologo professionista presso l’ASL competente.

  • In caso di raccolta, consegnare i funghi al servizio micologico locale per un controllo di sicurezza.

  • Prestare attenzione se dopo l’ingestione compaiono sintomi anche in ritardo, dopo 6, 12 o più ore: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, riduzione della produzione di urina o ittero potrebbero essere segnali di sindrome a lunga latenza.

  • In presenza di tali sintomi, recarsi immediatamente al pronto soccorso o chiamare il centro antiveleni: intervenire tempestivamente è fondamentale.

Una tragica perdita ha scosso la comunità di Ostuni e l’allerta è tornata alta sul territorio: consumare funghi selvatici può comportare pericoli seri, soprattutto se non sono stati controllati. Alla famiglia Antelmi va l’abbraccio della città, e a tutti un richiamo alla prudenza.

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