«Serve una stretta per attivare il piano straordinario per l’emergenza Covid nelle campagne in Puglia con un contributo forfettario fino a 7mila euro per agricoltore e 50mila euro per le piccole e medie imprese agroalimentari». È questo l’appello di Coldiretti Puglia, che chiede chiarimenti in merito allo stato di attuazione regionale della nuova misura semplificata dello Sviluppo rurale, introdotta dalla Commissione Ue per aiutare le imprese agricole e agroalimentari a superare l’emergenza economica e la crisi di liquidità provocate dal Covid 19.
«In Puglia la Misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell’intero ammontare del PSR Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, dall’agriturismo, al vitivinicolo, dal florovivaismo al lattiero-caseario, ma vanno considerati anche i danni subiti dal settore oleario che soprattutto ad aprile ha registrato un crollo delle vendite sia nel canale Ho.Re.Ca che all’estero», afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il settore florovivaistico ha perso durante il lockdown milioni di euro di fiori andati al macero e piante rimaste invendute, quello agrituristico è stato bloccato per la chiusura delle strutture ricettive e l’incoming, mentre si sono registrate punte fino al 90% di mancate vendite di vino per la chiusura di ristoranti e bar, con un rinvio del 30% degli ordini dall’estero.
«Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione hanno tenuto duro – dice ancora il presidente Muraglia – non si può negare che molte filiere siano in profonda crisi. Come Coldiretti abbiamo lanciato l’allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all’olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività e quei servizi forniti al settore dell’Horeca che hanno bisogno vitale di interventi concreti. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come “attività connesse”. L’agriturismo in primis, ma non solo, ci sono anche le masserie didattiche. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale».
Coldiretti Puglia sin da subito ha attivato il tavolo di crisi, dove è emerso uno scenario di fortissima criticità che va affrontato con tutti gli strumenti e tutte le risorse a disposizione facendo convergere interventi tempestivi di livello regionale, nazionale e comunitario per dare sostegno ad ogni segmento dell’attività produttiva agricola e agroalimentare.
In gioco c’è un sistema assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare, una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica. Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà, dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità, ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Puglia con impegni pluriennali.