Sarebbe stata causata da una violenta emorragia la morte di Annalisa Zizza, la trentacinquenne ostunese che ha perso la vita a Bari nella sala operatoria della clinica “Mater Dei” durante un intervento di bendaggio gastrico.
Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata questa una delle verità emerse dall’esame autoptico effettuato ieri mattina, martedì 23 luglio, presso l’Istituto di Medicina Legale di Bari sul corpo della giovane madre di Ostuni.
La donna era entrata in sala operatoria giovedì 18 luglio per sottoporsi a un bendaggio gastrico e non ne è più uscita viva. Dopo quasi dieci ore di intervento ai familiari della trentacinquenne è stato annunciato l’improvviso decesso della loro congiunta.
A provocare la morte della donna durante l’intervento, pare reso complicato a causa di alcune aderenze addominali, sarebbe stata la rottura di una grossa vena che avrebbe innescato la fatale emorragia che ha portato Annalisa Zizza alla morte.
All’esame autoptico, eseguita dal medico legale incaricato dalla Procura, Antonio De Donno, ha partecipato anche il consulente di parte della famiglia della giovane madre ostunese.
Il marito della donna subito dopo la notizia del decesso di Annalisa aveva sporto immediatamente denuncia presso i carabinieri, che avevano provveduto a sequestrare la cartella clinica della donna. La Procura di Bari aveva quindi aperto un’indagine ipotizzando il reato di omicidio colposo e iscritto nel registro degli indagati tre medici.
Adesso bisognerà attendere i risultati ufficiali dell’autopsia, che dovranno essere resi noti entro novanta giorni, per conoscere con esatta certezza l’esatta la causa dell’improvvisa morte in sala operatoria della giovane mamma di Ostuni