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Dicembre 14 2024

Falso “Made in Italy”: nel porto di Brindisi sequestrati articoli casalinghi e abbigliamento sportivo

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Continua l’inganno del falso “made in Italy”.

Nell’ambito dei controlli operati nel porto di Brindisi, nell’area doganale del Varco Costa Morena e degli altri punti di approdo delle navi, i militari del Gruppo della Guardia di Finanza, insieme ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, nel corso di un controllo di due automezzi provenienti dalla Grecia, hanno scoperto due carichi di prodotti recanti una falsa indicazione di origine della merce, che avrebbero potuto indurre in errore il consumatore sulla genuinità dell’origine italiana del prodotto.

In un primo controllo, venivano verificati 408 colli contenenti componenti di bicchieri del tipo “Flute”, riportanti etichette con nomi di aziende all’assonanza italiane, nonché la dicitura “Made Italy” e i colori della bandiera nazionale.

Il secondo carico ispezionato riguardava invece 435 colli di prodotti descritti nella bolletta doganale quali generici prodotti di abbigliamento, in realtà consistenti in tute sportive di una nota marca produttrice di indumenti tecnici venduti su tutto il territorio italiano.

In entrambi i casi, le successive verifiche hanno consentito di appurare che le merci in questione erano di fabbricazione estera e che, attraverso la Grecia, erano state introdotte nel territorio italiano per essere poi destinate alla commercializzazione come prodotto nazionale.

Al termine delle operazioni di polizia economico-finanziaria, si è proceduto al sequestro penale di 163.200 componenti di bicchieri tipo “Flute” e di 4.350 tute sportive. Sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica, il rappresentante legale di un’azienda partenopea operante nel commercio all’ingrosso, un cinquantunenne napoletano, il conducente del mezzo che traportava i componenti per bicchieri, un cittadino rumeno 36 anni, nonché la legale rappresentante di una ditta pugliese di commercio all’ingrosso di abbigliamento e accessori, una trentunenne barese, e il conducente del mezzo trasportante le tute sportive, un cittadino bulgaro di 54 anni.

I denunciati dovranno rispondere di violazione  dell’articolo 4 comma 49 della Legge 350/2003 “Tutela del Made in Italy” e 517 del codice penale “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci“.

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