Il presidente di Federalberghi Brindisi, Pierangelo Argentieri, denuncia pubblicamente l’atteggiamento scorretto degli operatori del settore extralberghiero che, nonostante la pandemia e le restrizioni contemplate dall’ultimo decreto del presidente del consiglio, hanno deciso di riaprire le strutture. Un comportamento scorretto che va a discapito di chi sta vivendo la crisi sulle proprie spalle da oltre due mesi. Da alcune segnalazioni giunte alla stessa associazione di categoria degli albergatori infatti, risulta che alcune strutture extralberghiere siano già in funzione.
«Il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile scorso – scrive Pierangelo Argentieri in una nota stampa – non ha inserito le strutture ricettive classificate con codice Ateco 55.2 ovvero villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, alloggi connessi alle aziende agricole, tra le attività autorizzate a rimanere in esercizio. Quindi – spiega Argentieri – chi non sta rispettando il decreto è assolutamente fuori dalla legge. Ad oggi, per questo tipo di attività è confermata la possibilità, previa comunicazione al prefetto, di accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione».
Federalberghi, in attesa della riapertura ufficiale, chiede pertanto ai sindaci di tutti i Comuni di avviare controlli per garantire il rispetto della legalità anche nell’interesse della salute di ospiti, personale e cittadini.
«In una fase così delicata per il settore turistico, nella quale ci stiamo attrezzando per redigere i protocolli sulla sicurezza, non possiamo permettere che siano tollerate situazioni di questo genere, con una concorrenza sleale che danneggia tutti», conclude Argentieri.