Fine dell’interdittiva antimafia per la Gial Plast, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti in molti Comuni del brindisino, tra cui Ostuni, Fasano e Cisternino.
L’ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Lecce ha accolto l’istanza di ammissione al controllo giudiziario presentata dalla Gial Plast, che sospende di fatto il provvedimento interdittivo che era stato disposto dalla Prefettura di Lecce il 19 marzo scorso.
In seguito alla sospensione dell’interdittiva, la Gial Plast potrà continuare senza limitazioni a partecipare a gare, a stipulare contratti e offrire servizi alle amministrazioni pubbliche.
L’unica differenza rispetto al passato sarà che il management dell’azienda dovrà essere affiancato da una sorta di “controllore”, che dovrà vigilare sul corretto prosieguo delle attività di impresa.
L’interdittiva antimafia nei confronti della Gial Plast, che comunque possedeva carattere preventivo, era scaturita da trenta contratti di lavoro stipulati dall’azienda nei confronti di dipendenti condannati in passato per cosiddetti “reati spia del condizionamento mafioso”, ritenuti perciò contigui alla criminalità organizzata.
Tale presenza è stata ritenuta dai giudici irrilevante, alla luce dell’inconsistenza numerica rispetto al numero complessivo dei lavoratori dell’azienda. Considerato anche il fatto che, la quasi totalità dei soggetti in questione, sia stata assunta dalla ditta perché tutelata dalla cosiddetta “clausola sociale”, che impone l’assorbimento del personale del gestore uscente da parte dell’impresa subentrante nella gestione dell’appalto.
Buone notizie quindi per i circa trenta lavoratori che avevano subito le conseguenze dell’interdittiva. Tra Ostuni e Fasano erano stati sei i lavoratori raggiunti da lettere di licenziamento.
Per gran parte di loro adesso si profila il reintegro appena possibile, mentre per le posizioni più delicate, poche, per le quali era scattato il licenziamento, si profila la possibilità di una conciliazione prima di arrivare a una sentenza davanti al giudice del lavoro.