“Icaro Caduto”, monologo teatrale scritto e interpretato da Gaetano Colella, dopo aver debuttato al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari, approda a Ostuni.
Lo spettacolo andrà in scena, all’interno della rassegna Teatro Madre, mercoledì 1 agosto nel Parco archeologico di Santa Maria d’Agnano, alle ore 21. La regia è affidata a Enrico Messina, attore, regista e direttore artistico di Armamaxa Teatro.
Il testo riprende il mito di Icaro, precipitato in mare dopo essere fuggito con suo padre Dedalo dal labirinto, a Creta. Le ali artificiali si sfaldano non appena il giovane si avvicina al sole. Il padre disperato, dopo averlo cercato a lungo, si rifugia in Sicilia.
“Icaro Caduto” racconta una storia senza tempo, incentrata sul rapporto che lega un padre a suo figlio. Nello spettacolo si narra quello che segue alla funesta caduta di Icaro: il ragazzino, dopo lo schianto in mare, non muore. Un pescatore lo raccoglie e lo porta a casa da sua moglie. Qui cresce Icaro, redivivo, in una famiglia pugliese che lo osserva, lo nutre, lo accudisce. Intorno a lui pullula un villaggio di gente curiosa di vedere da vicino com’è fatto un angelo caduto dal cielo. Il suo corpo porta i segni dello schianto, ma la sua memoria è ancora fresca. Che fine ha fatto sua madre che ogni giorno alle porte del labirinto pregava Minosse che gli restituisse il figlio? E dov’è adesso suo padre, il geniale Dedalo che da sempre ha preferito dedicarsi alle sue invenzioni invece che a suo figlio? Icaro non ha dubbi: non appena riuscirà a camminare raggiungerà la Sicilia e cercherà suo padre.
«Ho immaginato – spiega l’autore e attore Gaetano Colella – che Icaro volontariamente abbia cercato di far fallire il progetto del padre, avvicinandosi al sole per compiere un doppio intento: far fallire il progetto del padre ed esprimere finalmente se stesso. Come fanno i figli quando intendono con decisione far comprendere che è il momento di lasciarli andare. Ho preso a pretesto le due figure leggendarie di Dedalo e di Icaro perché servivano perfettamente al racconto che volevo costruire e ho guardato le loro vite, le loro storie, i loro dolori; attraverso il racconto li ho resi tridimensionali, li ho staccati dal mito per poter raccontare una storia senza tempo, mitologica. Ho scritto il testo mescolando diversi linguaggi: da un lato la lingua pugliese, il dialetto italianizzato che uso spesso nei miei spettacoli, e che mi dà accesso a un universo identitario delle origini; dall’altro una lingua pulita, in endecasillabi a rima alternata, che richiama il classico nella sua forma nobile».
Il costo del biglietto è di 10 euro; riduzioni a 8 euro per under 25 e over 65. l biglietto regala la possibilità di effettuare una visita guidata gratuita prima dell’inizio dello spettacolo (alle ore 20), a cura del Sac La Via Traiana. È necessario prenotare al 389/2656069 e presentarsi in loco entro le ore 19.45.
I biglietti potranno essere acquistati al botteghino lo stesso giorno dello spettacolo, a partire dalle ore 19 oppure in prevendita presso lo Iat di Via Mazzini n.8 a Ostuni o presso il botteghino del Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale.