“Quando arriva la fica il melone si impica” dice il vecchio adagio ostunese, la saggezza contadina infatti attribuisce al fico qualità organolettiche superiori all’anguria o al melone.
Proprietà del fico
Per conoscere tutta la verità su questo formidabile frutto dobbiamo innanzitutto conoscere le sue proprietà, le sue più intrinseche virtù.
I fichi freschi hanno 240 Kcal ogni 100g, mentre i fichi secchi 290 Kcal ogni 100g, è sorprendente che ci sia uno scarto di sole 50 calorie.
Questo dato ci conferma che quando si fanno le marmellate di fichi il calo peso è veramente basso, quindi la quantità di acqua è sicuramente minore rispetto ad altri frutti.
I fichi secchi sono ricchi di potassio e di vitamine, in particolar modo, della vitamina A e inoltre sono degli ottimi rivitalizzanti, con effetti tonificanti e corroboranti.
Anche per chi soffre di gastrite sono un toccasana per i loro numerosi enzimi che favoriscono la digestione.
Sia che i fichi siano freschi o siano secchi, grazie al contenuto in mucillagine, sono degli ottimi espettoranti e contrastano efficacemente le infiammazioni delle vie aeree. C’è da dire che i fichi secchi sono lassativi.
Come consumare i fichi
Questi frutti sono molto delicati e vanno raccolti con garbo senza danneggiarli, si conservano bene in frigo al massimo due giorni.
Seccare i fichi è relativamente semplice: una volta raccolti vanno “spaccati” a metà e messi sulle “sciale” al sole, la mia bisnonna diceva che vanno seccati entro e non oltre l’8 di settembre (festa della “Bamminella”) . Poi venivano passati nel forno con le mandorle e il finocchio e qualche foglia di alloro.
Con i fichi si possono fare delle ottime confetture e anche il cotto, che si usa sulle cartellate a Natale.
A differenza dei fichi d’india e di molte altre piante che sono state introdotte in seguito, il fico è autoctono del Mediterraneo.
Fichi nell’antichità
Per i Greci il fico era una pianta che cresceva solo sul monte Olimpo, e come il fuoco, era destinato solo agli dei. Demetra regalò a Fitalo, eroe attico, alcune piante di fico per ringraziarlo dell’ospitalità che le aveva concesso mentre cercava la figlia Proserpina rapita da Ade.
Il fico era sacro a Dioniso, dio della fecondità, tanto è vero che durante le Dionisie, festeggiamenti dedicati al dio, si adornavano con ghirlande di fichi e falli di legno di fico.
La pianta fu consacrata a Priapo, divinità dell’istinto e della forza sessuale, tanto è vero che furono presi dei provvedimenti come il divieto di esportare i fichi e di istituire un servizio di controllo i sicofanti (rivelatori di fichi) che avevano il compito di individuare i contrabbandieri.
Antipasto con i fichi
Visto che il melone si è “impiccato” usiamo il fico al suo posto e facciamo un antipasto alternativo per quattro persone.
4 fichi
120 gr prosciutto crudo
200 gr di ricotta
noci per guarnire
Il piatto è molto semplice da preparare, perché è solo da comporre. Taglia ogni fico in quattro parti, adagia il prosciutto un 30g a piatto. Una fettina di ricotta per ogni piatto. Le noci grossolanamente tritate su tutto.
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