Il Partito Democratico di Ostuni torna sulla questione della strumentalizzazione politica della sanità locale, in particolare legata alle vicende che vedono protagonista l’ospedale civile. Dopo aver bocciato la polemica sulla temporanea chiusura di Chirurgia Generale e Ortopedia, predicando unità d’intenti e spirito dì comunità, la segreteria cittadina si rivolge a «chi, non curante della complessità e tragicità del momento, sta provando a fare campagna elettorale sull’Ospedale di Ostuni. Le interviste, le dirette, le passerelle a cui abbiamo assistito in questi giorni sono, a nostro avviso, inopportune e spesso condite da notizie palesemente false, messe in circolazione dapprima per creare inutile allarmismo e successivamente per vantare successi inesistenti».
I democratici chiamano in causa in primo luogo i consiglieri di maggioranza, su tutti il gruppo “Per Ostuni”. Con un comunicato stampa del 3 aprile scorso, i componenti testualmente dichiaravano che “la direzione generale dell’Asl di Brindisi, nella persona del dott. Pasqualone, ha emanato una disposizione che, a nostro parere , decreta in maniera inequivocabile la chiusura del nostro presidio ospedaliero”.
«Così non era – replicano oggi i democratici – e noi abbiamo in ogni modo cercato di ristabilire la realtà dei fatti grazie agli interventi del nostro Segretario e del Capogruppo che, ci teniamo a precisare, non hanno proferito alcuna parola offensiva o volta a screditare la professionalità di alcuno ma si sono limitati a dire, con forza, che era profondamente sbagliato oltre che totalmente falso annunciare l’imminente chiusura del nostro ospedale. E ci teniamo a precisare che abbiamo di proposito sorvolato sulle offensive dichiarazioni rese da un consigliere del suddetto gruppo di maggioranza solo perché non sentivamo (e non la sentiamo tutt’ora) l’esigenza di alimentare polemiche in questo tragico momento.
Ma avevamo ragione su tutto quanto affermavamo e di questo se ne sono finalmente convinti anche i consiglieri del gruppo Per Ostuni (in compagnia all’ex Senatore Zizza) i quali però, anziché riconoscere di aver sbagliato precedentemente avendo generato un falso allarme sulla presunta chiusura dell’ospedale, il 20 aprile scorso, si sono intestati il merito di aver “ottenuto un risultato importante per la città di Ostuni, poiché nessun reparto dell’ospedale verrà chiuso e i reparti di chirurgia e ortopedia riapriranno quanto prima ”. Ci sarebbe da complimentarsi se non fosse che ogni dichiarazione, sia quelle sulla chiusura sia quelle sulla riapertura, fosse errata, falsa e non coincidente con la realtà. Infatti, non si comprende quale risultato abbia conseguito la maggioranza cittadina di centrodestra, quale atto amministrativo sia scaturito dalla loro presunta battaglia, atteso che i lavori di ristrutturazione dei reparti di chirurgia ed ortopedia erano già noti almeno dal 7 aprile scorso . Ma ciò deve essergli sfuggito, probabilmente perché troppo impegnati a creare ingiustificato panico.
Ad onor del vero – continua la nota del PD – bisogna riconoscere che non sono i soli ad essere i cerca di notorietà in questo periodo e ad aver già intrapreso la campagna elettorale. Sempre nel centrodestra di assoluto rilievo, in negativo, sono le dichiarazioni rese dall’Onorevole D’Attis nei confronti del dott. Prof. Pietro Gatti al quale noi vogliamo esprimere gratitudine per il lavoro immane che quotidianamente svolge e solidarietà per le ingiuste accuse ricevute tenuto conto che lo stesso dirige circa 300 posti letto Covid e che la nostra provincia ha il più basso numero di operatori sanitari contagiati dell’intera regione. Per quello che ci riguarda nelle scorse settimane ed in piena emergenza sanitaria siamo stati i primi ad esprimere una posizione chiara e netta sull’Ospedale di Ostuni augurandoci che l’epidemia si arresti al punto da non rendersi necessaria l’attivazione di strutture sanitarie dedicate all’emergenza. Oggi non possiamo che essere contenti della conclusione dei lavori nel reparto di pneumologia, dell’imminente inizio dei lavori negli altri due reparti, che riteniamo un importante miglioramento delle condizioni del nostro ospedale e che ci auguriamo possano concludersi anche prima delle scadenze prestabilite ovvero, se tecnicamente possibile, eseguirsi accorpando i reparti per ridare, sin da subito, piena funzionalità ai reparti momentaneamente trasferiti.
Non resta che vigilare e coadiuvare l’Asl affinché si concludano i lavori dell’ampliamento dell’ospedale – concludono i democratici – e, magari, si riapra il reparto di ostetricia e ginecologia atteso che ad oggi nella nostra provincia vi sono due soli punti nascita anziché i tre previsti dal piano di riordino».