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Ostuni
Ottobre 18 2024

Le varietà antiche dei Giardini della Grata coltivate nel bio-orto della Fao di Roma

Peperoncini, cavolfiori, cicoria, bietole e molte altre varietà del nostro territorio compongono il nuovo orto allestito sul tetto del Palazzo Fao a Roma

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Un progetto per produrre cibo in aree in cui mancano spazio e risorse. È questo l’obiettivo del bio-orto che sarà inaugurato oggi, mercoledì 17 novembre, sul tetto del Palazzo che ospita la sede nazionale della Fao a Roma. Una soluzione di agricoltura sostenibile che risponde alla necessità di coltivare più cibo in zone più fragili come in montagna o in zone urbane densamente popolate.

La Bio Solequo Coop di Ostuni, presso I Giardini della Grata e con il contributo della Fondazione Seminare Il Futuro, si è impegnata nella coltivazione delle piantine che sono disposte nel bio-orto, piantine di antiche varietà biologiche, come il peperoncino Papecchia, il peperoncino Ziffirrino di Ostuni, il cavolfiore violetto catanese, la cicoria catalogna di Brindisi, il bietola fasanese e tante altre.

L’obiettivo di questo progetto sperimentale è dunque trovare soluzioni per ovviare alla carenza di cibo in aree in cui le risorse scarseggiano; ambienti impervi come le montagne, ma anche nelle zone urbane, magari densamente popolate, dove questo nuovo tipo di agricoltura può ridurre la pressione sull’ambiente e portare ulteriori benefici alla società.

All’evento parteciperanno il direttore della Fao Qu Dongyu, il vicedirettore Maurizio Martina, i partner della Mountain Partnership, l’AD NaturaSì Fausto Jori e un rappresentante di Slow Food Italia.

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