All’unanimità è stata approvata ieri dal Consiglio regionale pugliese l’introduzione di un codice identificativo di struttura e di un registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere per facilitare il censimento e i controlli contro l’abusivismo.
Il provvedimento legislativo va ad integrare, con un nuovo Capo III, denominato “Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere”, la Legge regionale 1 dicembre 2017, n. 49 “Disciplina della comunicazione dei prezzi e dei servizi delle strutture turistiche ricettive nonché delle attività turistiche ricettive ad uso pubblico gestite in regime di concessione e della rilevazione dei dati sul movimento turistico a fini statistici“.
«Tempi duri per gli abusivi della ricettività turistica pugliesi»– questo il commento a caldo di Federalberghi Puglia, alla notizia dell’approvazione che modifica la legge regionale sulla disciplina della comunicazione dei prezzi e dei servizi delle strutture turistiche ricettive.
La modifica della legge regionale riguarda, in particolare, l’istituzione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere con l’attribuzione del “Codice identificativo di struttura” (CIS). Un codice che dovrà obbligatoriamente essere citato in tutti i supporti pubblicitari utilizzati. Per gli inadempienti il disegno di legge sono previste sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro.
«La nostra associazione può festeggiare un altro successo nella dura battaglia contro l’abusivismo ricettivo – commenta Francesco Caizzi, presidente diFederalberghi Puglia. Il Consiglio regionale ha recepito le nostre istanze approvando un ulteriore strumento per porre un argine al proliferare di questa piaga e garantire un sistema d’accoglienza rispettoso delle regole. La Puglia si è finalmente dotata di una normativa che lo stesso ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio, ha annunciato di voler adottare anche a livello nazionale».