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Ottobre 18 2024

Maltempo primaverile, agricoltura pugliese ostaggio dei cambiamenti climatici

Ciliegie, mandorle, albicocche, pesche, ortaggi e patate: raccolti perduti nel bilancio di Coldiretti Puglia

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I nubifragi registrati in alcune zone della Puglia nel weekend appena trascorso hanno aggravato il momento delicato dell’agricoltura regionale, provata oltre che dalle conseguenze dell’emergenza coronavirus, anche dal clima che ha arrecato notevoli danni.

Perdita del raccolto delle ciliegie, delle mandorle, di albicocche e pesche e della campagna primaverile degli ortaggi e delle patate: è questo il bilancio drammatico evidenziato da Coldiretti Puglia, causato dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. L’eccezionalità degli eventi atmosferici si ripropone con frequenza, seguendo una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

Un po’ come accaduto nei primi cinque mesi del 2020, quando l’inverno mite ha lasciato il posto ad una primavera caratterizzata da numerosi eventi estremi: secondo le elaborazioni su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD), tre tornado, di cui due in provincia di Bari e uno in provincia di Lecce, dieci grandinate violente nel barese e sul Salento, due trombe d’aria nel barese e nel foggiano, frequenti nubifragi improvvisi, oltre alle nevicate di febbraio e le gravi gelate del 24 e 25 marzo.

«Le bombe d’acqua degli ultimi giorni sono l’ultima spallata del clima impazzito in una maledetta primavera, iniziata con il gelo che ha compromesso le fioriture e proseguita con il caldo torrido e la siccità per andare a concludersi con le tempeste di vento e grandine – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino MuragliaL’effetto immediato è stata la perdita quasi totale del raccolto di ciliegie, delle mandorle, delle albicocche, con gravi danni ad ortaggi e patate».

Nell’analisi targata Coldiretti, il risultato tangibile di questo periodo è la perdita di più un frutto su tre, con il crollo dei raccolti fino al 90% delle ciliegie primizie e della ‘Ferrovia’, ma anche dalle pesche alle nettarine (-28%) fino alle albicocche (-58%), ed un rincaro dei prezzi al consumo. Gli agricoltori cercano di difendersi con le reti di copertura, con le coltivazioni in serra e con la manutenzione di terreni e canali e serre ma la furia delle tempeste è così violenta da far esplodere le protezioni, distruggere frutta e ortaggi e gonfiare d’acqua i terreni provocando pericolosi smottamenti.

La Puglia convive da sempre con un vero e proprio paradosso idrico. Da un lato annosi fenomeni siccitosi, dall’altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che l’acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e in alcune aree mancanza di infrastrutture ad hoc.

Il clima determina poi la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno. Il caldo anomalo e le precipitazioni violente rischiano ormai ogni anno, di incrinare l’andamento del settore agricolo pugliese, conclude Coldiretti Puglia.

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