Il maltempo che si è abbattuto con maggiore intensità sulle province di Brindisi e Bari, provocando, temporali, piogge e grandinate, ha trasformato il paesaggio di alcune città in atmosfere innevate. Monopoli e Polignano a Mare sono state coperte dalla grandine, che ha imbiancato le strade e le campagne, mettendo a rischio verdure e ortaggi coltivati.
Quella verificatasi oggi è solo l’ultima di una serie di intemperie che hanno visto la Puglia colpita nel corso del 2018 da una serie di forti piogge, temporali, grandinate e trombe d’aria. Molti gli episodi di trombe d’aria e marine, che si sono abbattuti dal marzo al novembre di quest’anno in Puglia, tra cui ricordiamo la tromba marina abbattutasi sul litorale di Ostuni lo scorso 24 agosto.
«Questi sono eventi estremi– afferma Savino Muraglia, neo presidente di Coldiretti Puglia- per cui il meccanismo della declaratoria di calamità naturale e del Fondo di solidarietà naturale, così com’è strutturato, non funziona. Le gelate che hanno falcidiato l’olivicoltura pugliese a febbraio e marzo scorsi hanno avuto effetti devastanti sulla produzione olivicola e olearia, soprattutto nelle province di Bari, Bat e Foggia, e nubifragi e trombe d’aria nelle province di Brindisi, Taranto e Lecce hanno lasciato le campagne devastate con una conta dei danni che supera i 600 milioni di euro».
Nelle produzioni orticole, con temperature sotto lo zero, sono a rischio le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie e broccoli. Lo sbalzo termico, come ricorda la Coldiretti, – è l’ennesima anomalia di un 2018 segnata da un andamento climatico altalenante con caldo e siccità alternati a violenti temporali, che hanno causato danni di oltre un miliardo e mezzo all’agricoltura.
«Nel corso del 2018 sono stati registrati almeno 30 nubifragi e bombe d’acqua, di cui l’ultimo più grave in Capitanata – aggiunge Angelo Corsetti, direttori di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti- oltre a violente grandinate a Casamassima, Sannicandro di Bari, Putignano, Turi, Palo del Colle a luglio, a settembre a Orta Nova e a Carapelle e ad ottobre a Melpignano. Tutti i comparti hanno subito danni ingenti senza alcuna esclusione, dal frutticolo all’orticolo, dal vitivinicolo all’olivicolo ed è assolutamente indispensabile intervenire per aiutare le imprese agricole in crisi di liquidità».





