Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha istituito un Collegio di vigilanza in seguito alle polemiche scaturite sul costo delle plafoniere al costo di più di 600 euro l’una, acquistate per la nuova sede del Consiglio Regionale, in corso di realizzazione nel quartiere Japigia.
Lo scandalo delle plafoniere è stato protagonista durante la puntata di domenica scorsa della trasmissione in onda su La 7 “Non è l’Arena” condotta da Massimo Giletti, ma i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle avevano già sollevato lo scandalo sulle spese effettuate per la nuova sede del Consiglio Regionale nel luglio scorso, pubblicando un dossier da cinquanta pagine e annunciando la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e all’Anac.
Domenica sera, in tv, ad esporsi è stata Barbara Valenzano, dirigente regionale, le cui risposte e giustificazioni non hanno potuto mitigare l’indignazione suscitata nei telespettatori dal fatto che la Regione Puglia abbia speso più di un milione di euro per acquistare 1.600 plafoniere al costo di 637 euro l’una.
L’organo di vigilanza, formato da Michele Emiliano, dall’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Giannini, da Barbara Valenzano, dal capo dell’avvocatura regionale, Rossana Lanza, dal commissario dell’agenzia Asset, Elio Sannicandro e dal capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, dovrebbe servire secondo le parole del governatore, a “verificare la corrispondenza alle leggi e alle regole di economicità della condotta del direttore dei lavori e del responsabile unico del procedimento che, in via esclusiva, avevano il compito di verificare la congruità dei costi delle suddette plafoniere”.
I consiglieri del Movimento 5 Stelle, che definiscono “tardiva l’istituzione dell’organo di vigilanza”, chiedono sia convocato al più presto un Consiglio monotematico sull’argomento.
Insorgono anche i deputati regionali della Lega, che definiscono il costo delle plafoniere “uno sberleffo ai cittadini pugliesi” aggiungendo che “gli sprechi di Emiliano sono inaccettabili” e che si rende necessario un intervento della Corte dei Conti. I consiglieri regionali di “Noi con l’Italia” chiedono che l’attività giudiziaria faccia piena luce sull’episodio.
Dal canto suo, l’assessore Giovanni Giannini difende l’operato della Regione affermando che il tipo di appalto a corpo, come quello della nuova sede del Consiglio regionale, fissa il costo totale dell’opera e non dei singoli elementi, inoltre assicura che “l’appalto iniziale dell’opera– assicura Giannini-, fissato in un costo totale pari a 87 milioni di euro, non è stato superato”.