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Ottobre 14 2024

PSR, Coldiretti Puglia: «Speso solo 36% dei fondi comunitari, a rischio l’impiego di 256mln di euro»

Entro la fine dell’anno la regione Puglia dovrebbe impegnare 256 milioni di euro di fondi comunitari, che altrimenti verranno automaticamente sottratti

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La Regione Puglia ha speso solo il 36% dei fondi comunitari previsti dal Piano di Sviluppo Rurale e rischia concretamente di non riuscire ad impiegare 256,6 milioni di euro entro il 31 dicembre dell’anno in corso. Torna su un problema emerso a più riprese Coldiretti Puglia, che chiama la nuova amministrazione regionale a un cambio di passo.

Ad oggi risultano erogati solo 578 milioni di euro rispetto ai complessivi 1,6 miliardi di euro messi a disposizione dalla comunità europea. Burocrazia ed errori di programmazione hanno rubato tempo e risorse al lavoro delle aziende agricole, impedito l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani imprenditori, con il 75% delle domande di finanziamento del PSR-Giovani bocciate.

«La Coldiretti ha ripetutamente evidenziato questo rischio – afferma Sabino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – purtroppo con pochi riscontri. Il nuovo governo regionale è chiamato a recuperare ritardi enormi e le strutture amministrative a dare risposte immediate. Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe in questo momento un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse a costruire il proprio futuro. La Puglia ha speso solo il 35,6% delle risorse del con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale.

Anche questa volta, come sempre, offriremo il massimo della collaborazione per individuare le soluzioni più appropriate per uscire da una situazione preoccupante – aggiunge Muraglia – ma che crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica».

Secondo Coldiretti è mancata finora una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi e risolvere le criticità di attuazione, con la beffa subita dagli imprenditori agricoli che non hanno potuto investire ed il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state accolte.

Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che, sostiene la Coldiretti, perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani.

Anche sul fronte delle filiere non è stato ancora consentito a cooperative e frantoi in tutta la Puglia di utilizzare oltre 40 milioni di euro del PSR Puglia per le strutture di stoccaggio che avrebbero potuto far fronte all’attuale stagnazione di mercato.

In questo scenario sono stati destinati 159 milioni di euro all’esercito di 23 Gruppi di Azione Locale che hanno speso finora solo il 19,6% delle risorse quando è al contempo da rilevare che gli interventi dei GAL sono scarsamente rivolti al settore agricolo con risorse che nella maggior parte dei casi sono utilizzate dal Pubblico, anche per piccoli interventi comunali.

Dall’analisi dei dati sullo stato di attuazione del PSR Puglia 2014-2020 emergono forti criticità, perché la Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse PS  ed è l’ultima in classifica in relazione alla capacità di spesa delle risorse pubbliche.

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