La FP Cgil di Brindisi, a seguito della posizione esternata dall’associazione La Nostra Famiglia in merito alla rimodulazione dei contratti per alcuni suoi dipendenti, tiene a precisare che il rinnovo proposto dopo 9 mesi di trattativa su un tavolo nazionale dall’associazione stessa è un accordo che viene definito dall’organizzazione sindacale per nulla rispettoso e tantomeno responsabile.
«L’associazione a gennaio decide unilateralmente di passare all’utilizzo del contratto RSA-CDR che la Cgil non ha mai sottoscritto in nessun tavolo – spiega la nota della divisione sindacale brindisina – perché è un contratto che non riconosce e non valorizza l’operato della professionalità sanitarie. Non vengono riconosciuti molti diritti fondamentali, prevede un aumento delle ore settimanali da 36 a 38 con un costo del lavoro al ribasso non riconoscendo ai dipendenti il lavoro svolto con altissima professionalità con il valore aggiunto di una dedizione unica verso i “piccoli eroi” e le loro famiglie.
Dopo 9 mesi di trattative, di proteste e malumori fra i lavoratori che dopo 14 anni aspettavano il giusto riconoscimento e dopo l’uscita de La Nostra Famiglia da ARIS , l’associazione decide di partorire una proposta di accordo che divide i lavoratori creando dipendenti di serie A e di serie B: ai 400 lavoratori dell’ Ircss vuole applicare il CCNL “Sanità Privata”, con un riconoscimento economico ma chiedendo la dilazione degli arretrati dovuti nel tempo di circa un anno e l’una tantum riparatoria nell’arco di 2 anni senza riconoscere la progressione di livello e men che meno altri diritti contrattuali, lasciando la decisione al territorio; per tutti gli altri 1600 dipendenti dei centri di riabilitazione decide di applicare un CCNL RSA con 38 ore settimanali e con un incremento economico di salario aggiuntivo per solo il 50% dell’aumento previsto nel CCNL“Sanità Privata” che corrisponderebbe alla parte promessa dalle regioni per il rinnovo del contratto che però non solo non coprirebbe le ore lavorate in più ma sarebbe riassorbibile da eventuali futuri aumenti previsti dal rinnovo contrattuale.
Quindi oggi l’Associazione – continua la nota di FP Cgil Brindisi – non rispetta un accordo di pre-intesa sottoscritto davanti al ministro Speranza e denigra e umilia i suoi dipendenti che non si identificano più nell’Associazione e stanno iniziando a migrare verso altre realtà che riconoscono la loro preparazione e professionalità facendo perdere fiducia nelle famiglie che fino a questo momento si erano fidate e affidate all’Associazione e ai suoi professionisti.
Noi oggi riteniamo INACCETTABILE E IRRICEVIBILE tale proposta sostenendo a gran voce che La Nostra (che non è più la nostra) Famiglia sta facendo una scelta irresponsabile nei confronti dei suoi dipendenti ma responsabile esclusivamente per i suoi bilanci tenuti da soldi pubblici e dai lavoratori che ogni giorno lottano insieme ai loro fragili utenti dando loro fiducia, autostima, piccole indipendenze, favorendo il raggiungimento di un equilibrio psicofisico con amore e massima dedizione.
Noi siamo sempre certi e speranzosi – concludono dal sindacato – che possano fare un passo indietro perché le regioni tutte si erano già impegnate al riconoscimento dell’incremento di spesa e alla somministrazione del 50% dell’impegno economico per il rinnovo contrattuale, avendo così riconoscimento per la dignità di tutti i dipendenti».