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Ottobre 18 2024

Scuola, didattica in presenza negata a Brindisi. L’on Palmisano interroga i Ministri Bianchi e Stefani

Dopo che in due scuole di Brindisi è stata negata la didattica in presenza ad alunni con bisogni educativi speciali, la deputata ostunese ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e alla Ministra delle Disabilità

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Didattica in presenza negata ad alunni con bisogni educativi speciali in due scuole di Brindisi. È questo l’oggetto dell’interrogazione presentata dalla deputata ostunese del Movimento Cinque Stelle, Valentina Palmisano, che torna sulla problematica in seguito alle denunce di alcuni genitori che lamentano il mancato rispetto della circolare ministeriale in cui viene precisata la possibilità della didattica in presenza per gli alunni “Bes” anche in zona rossa. L’on. Palmisano nelle scorse ore ha sottoposto al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ed alla Ministra delle Disabilità Erika Stefani il doppio caso degli istituti comprensivi “Salvemini” e “Casale” di Brindisi dove, come testimoniano dalle lettere aperte di alcuni genitori, è stata negata inizialmente ai loro figli la possibilità di frequentare in presenza l’attività didattica.

«Nei giorni scorsi ho seguito con attenzione le vicende che hanno riguardato alcuni istituti scolastici della città di Brindisi – comunica l’on. Palmisanoin cui si sono contrapposte le esigenze dei genitori, di vedere garantita la didattica in presenza per i loro figli con bisogni speciali, a quelle dei dirigenti scolastici che hanno ritenuto di non accogliere tali richieste. Le decisioni scolastiche si pongono in contrasto con quanto stabilito nella circolare ministeriale che prevede, anche in zona rossa, l’attività didattica in presenza per gli alunni con bisogni educativi speciali (Bes) insieme ad un gruppo di compagni. Per questo ho deciso di presentare una interrogazione parlamentare per chiarire la questione.Purtroppo a pagare in queste circostanze il prezzo più alto sono state le famiglie che hanno dovuto aggiungere ulteriori disagi, anche a fronte di diritti garantiti dal Governo, così come è stato più volte precisato».

La didattica in presenza, come possibile alternativa alla didattica a distanza per casi particolari, è prevista dall’articolo 43 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, in cui si specifica che “… Resta, salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso del laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”. Il 12 marzo scorso, il Ministero dell’istruzione ha inviato ai dirigenti scolastici una nota operativa ribadendo quanto contenuto nell’articolo 43, anche nelle cosiddette zone rosse.

«È bene chiarire – conclude la deputata ostunese – che nessuno vuole nascondere le difficoltà che quotidianamente in questa situazione possono esistere all’interno delle scuole. Ma le testimonianze e le difficoltà dei genitori non possono continuare a rimanere semplici appelli caduti nel vuoto. Per questo ho presentato questa interrogazione parlamentare per conoscere quali iniziative i due Ministeri intendono attuare per le esigenze degli alunni con esigenze speciali e delle loro famiglie, già in notevole difficoltà per le restrizioni legate alla pandemia, garantendo la didattica in presenza in totale sicurezza e fornendo strumenti didattici idonei ad un apprendimento che garantisca loro il diritto allo studio in modo ottimale e l’attuazione dei principio di inclusione».

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