Si torna a parlare della presenza a bordo della nave militare Caprera di sette quintali di sigarette di contrabbando. Il sequestro è avvenuto il 15 luglio scorso nel porto di Brindisi, quando un militare sceso dalla nave, appena tornata da una missione in Libia, è stato trovato in possesso di 20 stecche di sigarette di contrabbando.
Da un’ispezione a bordo della nave condotta dalla Guardia di Finanza la scoperta a bordo di un carico di 700 chilogrammi di sigarette di contrabbando. La storia è stata tenuta segreta fino a che la trasmissione televisiva “Le Iene” non ne ha parlato, prima sul suo sito internet e poi mandando in onda un servizio nel corso della puntata del 3 ottobre scorso.
La trasmissione aveva ricevuto una lettera anonima, scritta da uno dei marinai presenti a bordo della Caprera, che raccontava quello che era successo e aveva approfondito la faccenda rendendo pubblica la notizia.
Sarebbero cinque al momento i militari indagati, mentre sull’episodio continua ad essere mantenuto il massimo riserbo, nonostante anche la Marina Militare abbia aperto un’indagine intenra per chiarire dinamiche e responsabilità. Dalla ricostruzione dei fatti, emerge che era stato lo stesso comandante della Caprera, accortosi durante un controllo a bordo del carico di sigarette, ad avvisare sia la Procura militare che quella ordinaria.
A condannare il comportamento di chi ha portato a bordo della nave militare 3.600 stecche di sigarette di contrabbando, è intervenuto anche il governo, con le parole di Raffaele Volpi, Sottosegretario alla Difesa.
«Nell’accertamento delle responsabilità dei singoli,– ha affermato il sottosegretario- la stessa Marina sarà rigorosissima nell’applicare provvedimenti sanzionatori nei confronti di chi ha perpetrato atti illeciti. Questi fatti non devono però offuscare il lavoro svolto da tutti i militari ed in particolare dai circa 40.000 marinai e 10.000 civili che fanno parte della Marina militare e delle Capitanerie di porto che si dedicano con grande spirito di sacrificio, nonché forte abnegazione al servizio, per di portare a termine efficacemente i propri
compiti, spesso affrontando difficoltà personali e famigliari».
Il pensiero di Volpi è condiviso anche da Elisabetta Trenta, ministro della Difesa, che ha parlato di «ricerca delle responsabilità» per chiarire chi e perché abbia portato a bordo di una nave militare al ritorno da una missione in Libia, quel carico di sigarette.