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Ci risiamo, anche quest’anno la tropicalizzazione del clima allerta la preoccupazione su fioriture anticipate, poi costrette a fronteggiare l’arrivo del freddo vero e proprio. L’alta pressione delle ultime giornate ha regalato tempo stabile e soleggiato, con picchi di freddo perlopiù notturni e mattutini. Nel prossimo weekend è attesa però la prima vera ondata di freddo proveniente dal Nord Europa.
Gli scenari quasi primaverili di alberi in fiore e mimose già pronte ad essere colte sono dunque prematuri. Il monitoraggio della Coldiretti Puglia lancia l’allarme sul rischio che le repentine ondate di gelo notturno e delle prime ore della mattina brucino fiori e gemme di piante e alberi, impossibilitati a vivere appieno la fase di quiescenza dopo il risveglio, anticipato da fioriture anomale già dal dicembre scorso.
La tropicalizzazione del clima determina la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusca variazioni climatiche con ingenti danni in campagna.
Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.
Il gelo poi, sottolinea la Coldiretti regionale, colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli. Questi ultimi reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero, ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata dei prezzi dei beni energetici, con gli agricoltori che si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione.
L’aumento record dei costi energetici infatti, spegne le serre e mette a rischio il futuro di alcune delle produzioni più tipiche del florovivaismo come tra gli altri il ciclamino, il lilium o il ranuncolo, con il caro bollette che ha un doppio effetto negativo: riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo del freddo e dell’inverno.