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Ottobre 19 2024

UliVivo: la difesa del proprio territorio è “socialmente pericolosa”?

L'associazione protesta contro alcuni provvedimenti riscontrati dopo pacifico sopralluogo durante l'eradicazione di alcuni alberi colpiti da xylella

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L’associazione UliVivo, attraverso la condivisione di un comunicato stampa ha fatto pervenire il proprio dissenso su quanto accaduto lo scorso 24 febbraio, quando una ventina di cittadini si sono spontaneamente recati in Contrada Pico, in zona Cisternino, per assistere e testimoniare sugli ennesimi abbattimenti di ulivi, risultati positivi al batterio xylella.

I cittadini, con il consenso del proprietario, sono entrati nell’uliveto ed avrebbero espresso pacificamente il proprio dissenso, dialogando civilmente con gli operatori dell’ARIF, con le Forze dell’Ordine e con la Digos, che ha invitato i cittadini ad uscire da una proprietà privata.

«Apprendiamo quindi con stupore e una certa apprensione che un giornalista ed una dottoressa in agraria, insieme ad altri cittadini presenti sul posto, sono stati considerati dal Questore di Brindisi “soggetti socialmente pericolosi per la condotta assunta nell’odierna vicenda” e che, pertanto, è stato ordinato loro di non far ritorno nel Comune di Cisternino per ben 6 mesi. Trattasi dunque di un foglio di via obbligatorio, misura di prevenzione prevista per determinate categorie di soggetti abitualmente dediti a traffici delittuosi o a reati che offendono la sanità, la sicurezza e la tranquillità pubblica. Ci chiediamo, quindi, cosa abbia portato il Questore di Brindisi ad attivare un tale provvedimento nei confronti di pacifici cittadini incensurati e non organizzati, che hanno esposto con garbo e determinazione concetti già ampiamente noti ed espressi anche da enti istituzionali».

 

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