Inaccettabile la paralisi amministrativa che rischia da far slittare di un altro anno la rigenerazione del territorio salentino, dopo che la Xylella ha fatto seccare 21 milioni di ulivi, provocando effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica e lavorativa.
A lanciare l’allarme sui tempi di realizzazione è Coldiretti Puglia, che confida in un intervento risolutivo dell’Assessore Pentassuglia, a cui offre la massima collaborazione per uscire dall’impasse.
In una lettera inviata all’assessore, l’organizzazione agricola definisce ingiustificabili i ritardi, per cui non risulta nemmeno cominciata l’istruttoria delle circa 600 domande singole per l’espianto e il reimpianto degli ulivi. Coldiretti Puglia aveva già indicato l’urgenza di procedere senza indugio all’emissione dei decreti di concessione relativi all’applicazione dell’art. 6 del Decreto Interministeriale sulla Xylella, con 40 milioni di euro disponibili per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile.
«Da notizie apprese presso gli Uffici dell’Assessorato e a differenza di quanto in precedenza comunicatoci, e cioè che fosse prossima l’emanazione delle concessioni per buona parte delle “domande singole”, veniamo invece a conoscenza che al momento sono pronte solo parte delle cosiddette “domande collettive” – tuona nella lettera il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni – è questa una situazione inaccettabile che farà ritardare ancora di un anno la ripresa olivicola del territorio colpito da xylella. Infatti, l’olivo va piantumato entro il periodo primaverile e, stando così le cose, si rischia che solo una parte limitata delle imprese saranno in grado di cominciare il reimpianto degli olivi in zona infetta con i fondi messi a disposizione dal Decreto Interministeriale».
Riguardo la salvaguardia degli olivi monumentali e secolari, la cui graduatoria è stata pubblicata in data 8 luglio 2021, con istruttoria sempre affidata all’ARIF, Coldiretti Puglia sottolinea come non si abbia ancora nessuna notizia dello stato delle 94 domande per 2,8milioni di euro: «Questi ritardi sono un ulteriore messaggio negativo sulle aspettative delle imprese salentine e sono davvero ingiustificabili – conclude Piccioni – Inoltre, risultano un ulteriore danno al grande lavoro che stiamo compiendo per accompagnare l’area infetta del Salento ad una rinascita e ad una ripresa sociale e produttiva».
È da registrare nell’intera provincia di Brindisi – aggiunge Coldiretti Puglia – la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti. A causa della Xylella fastidiosa sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell’annata 2021. Lo scenario è a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2014 ad oggi.