A poco meno di due mesi dallo svolgimento delle elezioni amministrative ed europee, programmate per domenica 26 maggio, i parrocci, i delegati parrocchiali e il Consiglio pastorale vicariale di Ostuni scrivono una lettera aperta rivolta ai rappresentanti politici che si accingono a presentare la candidatura.
“Per il bene della nostra città” è il titolo scelto per il documento sottoscritto dai sacerdoti e dai delegati delle parrocchie di Ostuni, che oltre ad esprimere il proprio pensiero hanno raccolto i bisogni e le istanze della comunità locale.
«In vista delle prossime scadenze elettorali, europee e amministrative, – si legge nella lettera aperta- desideriamo offrire a tutti alcuni spunti di riflessione che possano aiutare, già nella fase remota della preparazione, a vivere quest’appuntamento come una opportunità da non sciupare, ma da valorizzare al massimo. Non riusciamo ad immaginare una Città che non si muova sui sentieri dell’onestà e della solidarietà sociale, nella ricerca operativa di condizioni dignitose di vita per tutti, in particolare per i più svantaggiati».
«Sgombriamo il campo da una preoccupazione: non abbiamo interessi o vantaggi futuri da pretendere. Da credenti e cittadini desideriamo solo il bene di questa nostra Città e di tutti i suoi abitanti.
A ciò si aggiunge l’attenzione e la preoccupazione per il nostro territorio: ammirato e celebrato sui media per le sue bellezze, in realtà brutalmente manipolato e abbruttito non appena si percorrono le strade del Centro storico e dei quartieri ottocenteschi, delle tante periferie sempre più lontane dal cuore della città, per non parlare delle vie della campagna in alcuni punti ridotte a discariche a cielo aperto. Non abbiamo la pretesa di avere soluzioni tecniche migliori di altro da offrire. ci sentiamo e stiamo parte dello sforzo comune che il Forum e le associazioni stanno facendo per elaborare proposte fattibili come contributo per la realizzazione di una città a misure di tutti».
La lettera aperta entra poi nel vivo analizzando quanto è stato fatto nel passato recente: «Oltre al bene realizzato– si legge nel documento- c’è da registrare: la distanza tra le promesse fatte (tante e alcune anche belle) e le realizzazioni (poche); la vita anomale di un’amministrazione che si è mantenuta in piedi sempre in maniera precaria grazie ad appoggi provvisori di consiglieri convertiti dell’ultima ora; una mancanza di chiarezza permanente su aspetti essenziali del vivere civile quali la poca cura del territorio, la scarsa vivibilità dei quartieri in particolare della Terra, l’esperienza di un turismo selvaggio, l’aumento della povertà materiale di tanti e delle nuove povertà come la solitudine delle persone anziane o sole, l’insicurezza ormai cronica del diritto alla salute».
«In questo quadro solo approssimativo– continua la lettera aperta- invitiamo tutti a vivere con responsabilità e partecipazione l’appuntamento delle elezioni: né la diserzione della fuga né la rassegnazione dell’apatia. Abbiamo bisogno– conclude il documento- di speranza che non ci verrà regalata gratis da promesse elettorali a volte cariche di miraggi, ma se sapremo costruirla scommettendo solo sul bene comune con la passione di grandi progetti ideali da tradurre in scelte operative. Possiamo chiedere e pretendere la trasparenza non solo di futuri atti amministrativi, ma anche in questo periodo. I candidati sindaci rifiutino di farsi sostenere dal carrozzone di tante liste insignificanti che hanno il solo scopo di raccattare voti nell’immediato e che successivamente diventino occasioni di ricatti sul piano amministrativo della cosa pubblica».