La segreteria cittadina del Partito Democratico rende pubblico, attraverso una nota stampa, il documento inviato all’ASL di Brindisi lo scorso 24 marzo, con cui si richiede formalmente di rendere disponibili i 100 posti letto dell’ospedale ostunese, affinché diventi una struttura Covid. Nel ricordare che ad oggi sono stati donati all’Ospedale di Ostuni 8 respiratori da privati cittadini e versati 70mila euro sul conto dedicato del Comune di Ostuni a sostegno del nosocomio cittadino, i democratici presentano una proposta migliorativa che potrebbe definirsi a “due fasi”.
«La proposta deriva, altresì, dall’analisi dalle esperienze della Regione Veneto e della Regione Piemonte – spiegano dalla sezione locale del PD – che confermano la necessità di completamento di strutture ospedaliere esistenti per attrezzarle come ospedali COVID a tutti gli effetti, così da evitare focolai simmetrici in tutti le strutture regionali (ad es. Ospedale di Verduno in Piemonte e diversificazione del sistema ospedaliero veneto dove abbiamo gli Ospedali c.d. Hub e Spoke e gli Ospedali COVID).
Ostuni in pochissimi giorni è stato trasformato da Ospedale di base rafforzato no COVID (come da piano di riordino ospedaliero) ad Ospedale COVID (per la sola sub-intensiva) nel caso di esaurimento dei posti letto al Perrino di Brindisi, con l’attivazione degli ulteriori 9 posti letto di pneumologia (su 20 totali). Ciò è determinato dalla necessità di supportare l’Ospedale Perrino che, quale unico Ospedale di 2° livello dell’intera provincia di Brindisi dovrà rispondere in questa delicatissima fase oltre alle emergenze “ordinarie” per patologie acute e tempo dipendenti anche dell’emergenza COVID19.
Per tali ragioni si propone l’Ospedale di Ostuni come Ospedale COVID per intero con i 100 posti letto a disposizione, come da piano di riordino ospedaliero. A riguardo si propongono due fasi. Fase 1 – sub-intensiva e post-acuzie. Ad oggi l’ospedale di Ostuni può essere interamente convertito in Ospedale COVID con i suoi 100 posti letto in sub-intensiva (comprendendo l’attuale lungodegenza e medicina interna). Si potrebbe immaginare un aumento dei posti letto in modalità graduale in base all’emergenza COVID (da 40 a 100: in più step).
Al piano terra sarebbe allocato il Pronto Soccorso con posti di Osservazione Breve e possibilità anche di una sub-intensiva per stabilizzare pazienti critici in attesa di essere trasferiti presso strutture di Primo o Secondo livello del territorio regionale. Resterebbero nel seminterrato la Radiologia con Tac e nella struttura attuale il Laboratorio di Analisi. Fase 2 – Ospedale COVID19. Completamento in tempi brevi della nuova piastra del Presidio di Ostuni con allocazione dei posti letto COVID di cui alla fase 1 e del Pronto Soccorso dedicato e protetto con idoneo percorso di accesso. Altresì, sistemazione dei posti letto dedicati, predisponendo in fase di realizzazione stanze a pressione negativa per ammalati con patologie infettive ed inoltre realizzazione di posti letto per terapia intensiva-rianimazione per ammalati che necessitano di essere intubati e collegati ad un respiratore. Inoltre, così facendo, rientrerebbero i reparti di chirurgia e ortopedia allocati temporaneamente su Francavilla Fontana».