I Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, durante l’attività d monitoraggio volta al contrasto del fenomeno dell’abbandono indiscriminato di rifiuti svolta nel mese di novembre, hanno individuato 17 siti da sottoporre a bonifica.
«Gli interventi di ripristino dei luoghi, operati nel rispetto del decreto legislativo 152/2006, oltre a rendere alla collettività il primario ed essenziale servizio della salubrità pubblica – rendono noto i Carabinieri attraverso il report mensile – contribuiscono in maniera efficace a restituire al territorio in cui viviamo, e quindi alla popolazione, quella bellezza paesaggistica che, purtroppo, troppo spesso, viene calpestata.
Tali comportamenti, connotati da scarsissimo senso civico, dequalificano il territorio, riverberandosi pure in maniera indiretta sullo stato di salute anche economico della provincia, danneggiandone inevitabilmente la qualità della vita, l’immagine e nondimeno l’appetibilità per tutti quei turisti, anche stranieri, che puntano a voler trascorrere qualche giorno nel territorio provinciale e nazionale. È anche questo, dunque, lo spirito con cui i controlli dei Carabinieri nella Provincia proseguiranno nello specifico settore».
Pesanti sono le ripercussioni sanzionatorie per i trasgressori: l’abbandono indiscriminato di rifiuti è punito con una sanzione amministrativa pecuniaria che può avere un importo massimo di 3mila euro, cifra che viene raddoppiata per raggiungere i 6mila euro qualora lo sversamento riguardi rifiuti pericolosi (materiali infiammabili, corrosivi, di provenienza industriale, come amianto e simili).
Per quanto riguarda le discariche abusive che si notano lungo gli assi viari, costituite da accumuli di rifiuti collocati all’interno delle piazzole di sosta, dei canali di scolo, sulle complanari e sulle scarpate oggetto di monitoraggio nei vari Comuni, le Stazioni dei Carabinieri presenti sul territorio di riferimento provvedono a segnalarne alle autorità competenti la loro presenza.
A tal riguardo, ogni amministrazione comunale può imputare all’ente proprietario della strada l’omessa vigilanza, con gli obblighi di rimozione e smaltimento ed il ripristino dello stato dei luoghi. Infatti, vanno in questa direzione le pronunce da parte di alcuni Tribunali amministrativi regionali di Puglia e Campania, riguardo la legittimità dei provvedimenti comunali che impongono all’ente gestore, per fini di tutela ambientale, di provvedere alla pulizia dai rifiuti abbandonati sulle strade statali in gestione e al relativo corretto smaltimento.
I Tribunali amministrativi, in sostanza, hanno affermato che in assenza dell’individuazione del responsabile, la mancata adozione delle misure necessarie volte ad evitare il deposito di rifiuti da parte di terzi vada ascritta all’ente gestore a titolo di colpa, non avendo usato l’ordinaria diligenza che prevede, da parte del gestore, l’obbligo di provvedere alla pulizia delle strade e delle loro pertinenze.