Pedinamenti, minacce di morte, violenze fisiche e verbali. A questo era abituata una donna di Carovigno, vessata dalle torture del suo ex compagno. Gli agenti del commissariato di Polizia di Stato della Città bianca hanno dato seguito nelle scorse ore a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di un cittadino carovignese per il reato di stalking.
Già noto agli uffici, il 58enne dovrà rispettare adesso il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna, ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con la prescrizione di mantenersi ad una distanza di almeno 300 metri in caso di incontro occasionale e di non comunicare con la donna in qualsiasi modo.
Il provvedimento restrittivo è stato firmato dal gip, in perfetto accordo con le indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotte dagli agenti del commissariato ostunese, diretto dal vicequestore aggiunto Gianni Albano.
«Nel corso degli accertamenti scaturiti dalla denuncia da parte della vittima – si legge nella nota diramata dalla Questura – si è appurato che le violenze, sia fisiche che psicologiche, si sono protratte per diverso tempo e l’indagato, ossessionato dalla non accettazione della separazione dalla donna, si era spinto sino a divenire la sua ombra e a collocarle un GPS nell’auto.
Inoltre, in diverse occasioni l’uomo l’aggrediva fisicamente, la minacciava di morte precisandole che non doveva essere di nessun’altro, essendo sua. Da ultimo, a fine novembre, dopo aver aggredito un amico della denunciante, la minacciava ancora di morte.
L’intervento della Polizia di Stato consente di porre l’attenzione sulla necessità di rivolgersi alle Istituzioni per assicurare alla giustizia gli autori di questi come di altri generi di reati, scongiurando femminicidi e amori malati».