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Dicembre 14 2024

Primo consiglio comunale, fumata nera per l’elezione del presidente

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A poco più di un mese di distanza dal ballottaggio che ha sancito la vittoria di Guglielmo Cavallo, ieri, lunedì 15 luglio, è andata in scena il primo consiglio comunale della nuova consiliatura.

Tra i nove punti all’ordine del giorno del primo consiglio comunale, l’attesa votazione per la nomina del nuovo presidente dell’assise. La maggioranza di centrodestra aveva individuato nella persona del consigliere Giovanni Zaccaria il suo candidato, mentre l’opposizione di centrosinistra si è orientata sul nome di Angela Matarrese; infine i due consiglieri del Partito Democratico hanno indicato il nome di Angelo Brescia.

Nonostante il centrodestra abbia votato in maniera compatta il nome di Giovanni Zaccaria, i 14 voti raggiunti dal candidato alla presidenza non sono bastati per farlo eleggere. La votazione è quindi rimandata al prossimo consiglio comunale, che dovrà essere convocato, come recita il Regolamento comunale, entro quindici giorni.

All’inizio del consiglio comunale è stata data comunicazione del nuovo gruppo consiliare nato dalla scissione di una costola di Direzione Italia, che ha deciso di non aderire al nuovo progetto politico promosso da Raffaele Fitto che vede la nascita di una nuova federazione in cui dovrebbero convogliare Direzione Italia e Fratelli d’Italia.

I consiglieri Vittorio Roberto Carparelli, Giovanbattista Farina ed Elio Spennati hanno dato vita al nuovo gruppo consiliare “Per Ostuni”. La nascita del nuovo gruppo consiliare,  vede come capogruppo il consigliere Carparelli.

«E’ un progetto che si basa sulle idee, sugli impegni, sull’entusiasmo- ha affermato Carparelli- datoci dai nostri elettori. In seguito a dei problemi, come è stato letto sulla stampa, con i vertici di Direzione Italia, noi ci siamo dissociati mantenendo sempre un rapporto umano e di amicizia fuori dalle linee politiche con l’amico Francesco Semerano. Politicamente ci siamo allontanati; non scendo nei dettagli ma ci tengo a dire che noi moderati eravamo, moderati siamo e moderati saremo. Quindi non abbiamo accettato indicazioni dall’alto nel cambiare le nostre ideologie politiche. Questo è il vero motivo della rottura».

Arriva poco dopo la precisazione di Francesco Semerano, rimasto unico consigliere di Direzione Italia in consiglio comunale. «Direzione Italia – afferma il consigliere Semerano, eletto con 556 voti-con il suo apporto di 1164 voti ha portato ben 4 consiglieri in consiglio. Voglio fare una breve precisazione: noi sappiamo dove partivamo e sappiamo dove vogliamo arrivare. Io oggi rappresento un partito che ben presto farà federazione e vedremo prossimamente che cosa accadrà. Volevo poi ribadire, rispondendo ad alcune cose lette sulla stampa, che il ruolo del presidente del consiglio è di norma non un incarico politico ma di garanzia, per il quale non può e non deve essere aperta una trattativa politica tra gli eletti e per la destinazione della quale è opportuno tenere conto in misura proporzionale della volontà dell’intero corpo elettorale. E’ per questo motivo che non ho voluto mercanteggiare un incarico e una delega assessorile con la presidenza del consiglio. Questo voglio sia chiaro a tutti, al consiglio comunale e all’intera cittadinanza».

Successivamente, dopo il giuramento del sindaco Cavallo, si è innescato un dibattito in cui gran parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione si sono cimentati in un’analisi del voto. Non sono mancati i botta e risposta tra il consigliere Domenico Tanzarella, candidato sindaco alle scorse elezioni, e il capogruppo del Partito Democratico, Angelo Pomes, anch’egli candidato primo cittadino.

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