Ancora uno scempio ambientale ai danni dell’area marina protetta di Torre Guaceto.
Il Nucleo operativo di Polizia ambientale della Direzione marittima di Bari-Nucleo di Brindisi, con la collaborazione della Capitaneria di Porto, ha messo in atto nelle giornate di lunedì e martedì una importante operazione scoprendo e sequestrando uno scarico a mare abusivo nella zona “C” dell’area marina protetta di Torre Guaceto, sul litorale di Carovigno.
L’attività investigativa era partita in seguito a un esposto che segnalava in quella zona la presenza di acqua giallastra e che ha permesso così ai militari di sequestrare un’area dell’ampiezza di 14mila metri quadri e uno scarico abusivo che è risultato provenire da un terreno adiacente ad un’area demaniale marittima, in località Apani.
Sul posto era presente anche un tecnico dell’Arpa Puglia che ha prelevato dei campioni, che verranno analizzati.
Lo scarico abusivo era stato messo in atto tramite un sistema di collettamento consistente in un tubo in Pvc, con un diametro di circa 15 centimetri, che era collegato a una laguna/stagno naturale presente nel territorio in qeustione, luogo di migrazione di specie faunistiche protette, con la zona “C” dell’area marina protetta.
La parte finale dello scarico era stata ricavata scavando nella sabbia con un mezzo meccanico, i cui segni sono tuttora visibili.
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura di Brindisi l’intera area è stata posta sotto sequestro preventivo.