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Dicembre 14 2024

Dubbi sulle Bandiere Blu, il Codacons vuole fare chiarezza e presenta un esposto

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Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) vuole vederci chiaro sui criteri di assegnazione del riconoscimento “Bandiera Blu”, assegnato ogni anno dalla Fee (Foundation for Environmental Education) per premiare la qualità delle acque del mare e dei servizi.

Per questa ragione ha presentato un esposto nelle Procure italiane di pertinenza ai posti insigniti del vessillo, affinché sia fatta chiarezza una volta per tutte sui criteri eseguiti dall’ente per il rilascio dell’ambita bandiera.

In Puglia sono state quattordici le Bandiere Blu assegnate quest’anno- tra cui anche quella ricevuta da Ostuni-  perciò l’associazione dei consumatori ha presentato un esposto anche alle Procure della Repubblica di Bari, Brindisi, Lecce, Barletta-Andria-Trani, Foggia e Taranto, inviandole, per conoscenza, anche all’Anac e all’Antitrust.

Al centro dei sospetti dell’associazione, i rapporti economici, seppur indiretti, esistenti tra i Comuni cui viene rilasciata la “Bandiera blu” e la Fee (Foundation for Environmental Education) che ogni anno promuove le località virtuose. «Sembrerebbe emergere una prassi- si legge nell’espostoche farebbe mergere dei rapporti economici tra i Comuni e FEE Italia. Da un lato, la procedura di attribuzione della bandiera blu è gratuita, dall’altro sembrerebbero esservi dei costi a carico dei Comuni per erogare corsi di formazione, tramite FEE Italia, alle scuole dei Comuni destinatari della Bandiera. Qualora le procedure di attribuzione delle bandiere fossero sorte sul presupposto – certamente indiretto e non diretto – di un accordo/convenzione o altra forma di fondamento contrattuale con il Comune, è indubbio che si debba procedere a far chiarezza circa le procedure amministrative che hanno determinato sia l’accordo di sponsorizzazione e pubblicità che la stessa realizzazione della procedura di valutazione delle acque».

Nell’esposto, presentato da Codacons vengono citati alcune anomalie  «come quello di Sellia Marina in Calabria, località che ha ricevuto quest’anno la bandiera blu ma che è al centro di denunce per il grave stato di inquinamento del mare».

La località in provincia di Catanzaro è stata oggetto nel 2017 di uno scontro tra l’amministrazione comunale e l’associazione dei consumatori, che paventava un presunto inquinamento marino.

«Proprio perché le bandiere blu sono importanti– continua l’esposto del Codacons- e indirizzano migliaia e migliaia di utenti e turisti verso le località premiate, modificandone le scelte economiche con ripercussioni enormi per la collettività e per i comuni, chiediamo una istruttoria finalizzata ad accertare la correttezza, sotto un profilo tecnico/giuridico, delle procedura di assegnazione dei riconoscimenti alla balneazione e, quindi, un accertamento circa l’esistenza di rapporti giuridico-economici, anche non direttamente riconducibili (ad esempio procedure per acquisto bandiere, ovvero, costi sostenuto per assegnare corsi in tema di tutela ambiente nelle scuole) – ma comunque influenti – per il procedimento di rilascio dei riconoscimenti Bandiera blu».

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