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Dicembre 14 2024

Truffa per oltre 100mila euro alcuni imprenditori edili, 49enne ostunese condannato a sei anni di carcere

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È stato condannato a scontare sei anni e cinque mesi di reclusione in carcere il 49enne ostunese Francesco Susco, arrestato nel pomeriggio di martedì scorso dagli agenti del commissariato di polizia di Ostuni, guidato dal dott. Andrea Toraldo.

L’ordine di carcerazione è stato emesso a seguito della condanna definitiva giunta nei confronti dell’uomo resosi responsabile unitamente ad altri quattro complici, del reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di svariate truffe in danno di commercianti e imprenditori locali e delle province limitrofe.

L’attività investigativa svolta dal personale del commissariato di Ostuni veniva avviata a maggio del 2009, dopo che un imprenditore barese, titolare di una ditta di termo-idraulica, denunciava di essere stato vittima di una truffa architettata da Susco ed i suoi complici, i quali si procurarono un ingiusto profitto, costituito nel farsi consegnare una fornitura di 34 condizionatori di varia potenza e una caldaia, pagando la merce alla vittima con un assegno bancario dell’importo di Euro 16.250,03 – poi risultato scoperto – ed una rimessa bancaria, a trenta giorni, per un ammontare di Euro 10.135,20 – mai pagata.

Le indagini immediatamente avviate, consentivano di smascherare nel giro di alcuni mesi, l’intero sodalizio criminale che, in particolare, aveva dato vita ad alcune imprese individuali denominate “Edil Sud”- “Edil Progress” (intestate a presta-nome), per mezzo delle quali SUSCO e associati riuscirono a truffare in maniera seriale 15 imprenditori e commercianti di materiali edili e di termo-idraulica, facendosi consegnare in più occasioni merci per un valore superiore a 100mila euro.

I pagamenti delle molteplici forniture truffate venivano effettuati alle ignare vittime da Susco e correi, mediante la consegna di numerosi assegni bancari, derivanti da conti correnti accesi presso Istituti di Credito locali e dei paesi limitrofi, che alla scadenza dei titoli risultavano privi di fondi.

Nel corso delle indagini vennero ricevute numerose denunce-querele rese dalle vittime del sodalizio, tra le quali anche quelle di alcuni autotrasportatori impiegati nei vari movimenti delle merci e dei materiali edili.

Inoltre vennero sentiti anche numerosi testimoni che con le loro dichiarazioni contribuirono alla ricostruzione dei fatti, consentendo alla Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Ostuni, a conclusione di una complessa indagine, di chiudere il cerchio intorno a Susco ed ai suoi complici.

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