spot_imgspot_imgspot_img
8.9 C
Ostuni
Ottobre 18 2024

Cine-teatro Roma: il Consiglio comunale approva l’iter intrapreso dall’amministrazione

- Advertisement -

Il Consiglio comunale monotematico convocato in sessione straordinaria per la giornata di ieri, venerdì 15 novembre, si è svolto nel corridoio al primo piano di Palazzo San Francesco e ha avuto inizio alle ore 17. All’ordine del giorno, la discussione sulla destinazione d’uso del Cinema Teatro Roma, avviata alla presenza di 23 consiglieri.

Il presidente Giovanni Zaccaria rivolge un pensiero di vicinanza alla famiglia del consigliere Domenico Tanzarella, vittima di un atto intimidatorio durante la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre scorso. In merito a questo argomento la maggior parte dei membri del consesso cittadino, sia di maggioranza, che d’opposizione, ha richiesto l’inserimento di un altro punto all’ordine del giorno da discutersi in primissima battuta: la ferma condanna del gesto e la solidarietà del consiglio comunale nei confronti di Domenico Tanzarella. Sui 23 presenti vi è un unico astenuto, mentre 22 sono a favore.

La discussione si sposta dunque sull’argomento principale, che non prevede votazione e verte sui termini stabiliti dalla convenzione che il Comune di Ostuni e la società Cinema Teatro Roma SRL andranno a sottoscrivere per l’utilizzo pubblico dei locali della struttura di via Vitale. L’accordo sostanzialmente prevede che l’amministrazione comunale disponga di dieci giornate l’anno per l’utilizzo gratuito dei locali; per ciascuna occasione successiva il compenso da corrispondere alla proprietà per l’uso dei locali ammonta a 500euro. La capienza della sala non sarà più di quattrocento posti a sedere, bensì di massimo 220 sedute da realizzare a scomparsa, attraverso un sistema di ribaltamento al di sotto del pavimento.

Dal 1994 ad oggi, il Comune di Ostuni ha corrisposto annualmente alle due proprietà succedutesi 35mila euro iva esclusa per 70 giornate, un costo identico a quello odierno, come qualcuno dai banchi d’opposizione fa notare, solo che da spendere a seconda delle esigenze.

Se le opposizioni, che hanno richiesto la celebrazione del consiglio monotematico attraverso un’interrogazione a risposta scritta, vedono la nuova convenzione come una minaccia, i gruppi di maggioranza ritengono che essa risponda alle esigenze della cittadinanza, garantendo alla proprietà una solida sostenibilità economica.

Il primo a intervenire è Elio Spennati (Per Ostuni) che definisce inutile la seduta di consiglio a fronte di ben più urgenti tematiche, quale la sorte dell’Ospedale ostunese destinato alla chiusura, per cui chiede venga svolto un nuovo consiglio straordinario e monotematico.

«La struttura non era solida come si pensava – afferma Ernesto Camassa (Lega) – è bastato infatti un lieve tocco dei mezzi per far crollare l’intera galleria. Ciò significa che la società ha acquistato un rudere, un immobile pericolante, all’interno del quale poteva accadere da un momento all’altro qualche tragico incidente. Non sottrarremo alla cittadinanza il cinema, il teatro, il luogo di aggregazione che è sempre stato. Anzi, siamo felici di poter restituire alla comunità, grazie alla volontà imprenditoriale di qualcuno, un’opera più sicura e confortevole».

«Diciamoci la verità – esordisce il consigliere Giuseppe Bagnulo (Forza Italia) – quattrocento posti a sedere ormai non li hanno più nemmeno le sale delle grandi città e i multisala ne sono la dimostrazione.

È chiaro che uno spazio di socializzazione e crescita culturale deve essere garantito alla cittadinanza, ma è anche evidente che un imprenditore debba perseguire i propri interessi di guadagno. Inoltre il progetto presentato dalla società ritengo sia molto valido e interessante proprio sul piano della pubblica fruibilità. Non mi sembra di aver letto nell’attuale convenzione che la sala non sarà più utilizzata per la proiezione di film, o per le rappresentazioni teatrali. Tutt’altro. Per questo invito l’amministrazione a proseguire sulla strada intrapresa, che porterà ad avere una struttura polifunzionale di richiamo per gli abitanti delle città limitrofe».

«Questa vicenda è una sorta di cartina di tornasole – afferma il consigliere Domenico Tanzarelladel modo di approcciarsi di questa amministrazione alla discussione democratica su temi così importanti. È la politica che fa le scelte sulla scorta di una visione ampia e lungimirante incentrata esclusivamente sull’interesse della collettività. Immaginare che per contratto un Comune ceda un bene di sua proprietà a un privato, concordando soltanto che venga ristrutturato in tre anni, è assurdo.

Sono orgoglioso di aver messo a disposizione della comunità, durante le mie amministrazioni, un luogo di cultura e aggregazione che ha nutrito a lungo il nostro tessuto sociale. Una realtà per anni destinata alla fruizione di scolaresche e associazioni, da ora in poi sarà riservata esclusivamente ad un’élite. Siamo in tempo per tornare indietro, non esiste nessun contratto perché c’è stata la rescissione anticipata, concordata indegnamente l’anno scorso tra la società e l’amministrazione comunale. Possiamo porre rimedio a questa situazione imponendo alla società di realizzare lì, o anche altrove, una sala teatrale e insieme cinematografica. Vi auguro vivamente di non rendervi responsabili della fine di una storia di civiltà lunga ottant’anni».

Sono stati invitati a prendere parte al consiglio, i dirigenti Alfredo Tanzarella e Roberto Melpignano, rispettivamente responsabili di ufficio legale e urbanistica. «Premetto che ho espresso un parere puramente tecnico – spiega Alfredo Tanzarella, dirigente dell’avvocatura comunale – che sarebbe stato identico anche dieci anni fa, se si fosse presentato il problema. Non esiste un vincolo urbanistico sulla destinazione d’uso dell’area, bensì solo civile: se una delle parti viene meno dagli accordi contrattuali, l’altra può accettarlo o scegliere di rivalersi legalmente. Nelle convenzioni stipulate negli anni addietro non si parla infatti di vincoli, bensì di clausole sull’utilizzo pubblico legate alla durata del contratto».

«Quello del futuro del cinema teatro Roma – spiega il sindaco Guglielmo Cavalloè un tema su cui si è ampiamente discusso con il Forum della Società Civile, quindi non è assolutamente mancata la partecipazione. C’è un unico modo per assicurare maggiore fruibilità da parte della cittadinanza: aumentare la somma che si corrisponde alla proprietà e quindi i giorni riservati al pubblico utilizzo.

La scelta dell’amministrazione è stata quella di non impelagarsi in una battaglia legale, ma di affrontare la vicenda con buon senso. Si parla di numeri perché il cinema, come il teatro non è più un’attività economicamente sostenibile. Stamane abbiamo presentato la prossima stagione di Prosa allo Slow Cinema, una sala di cento poltrone che puntualmente non vengono completamente occupate. Chi critica questa evoluzione, non tiene conto delle oggettive difficoltà in cui versano queste strutture. La nostra preoccupazione è innanzitutto quella che il cine-teatro Roma venga aperto quanto prima e lascia solo ben sperare il fatto che diventi una struttura polivalente».

I lavori del consiglio vengono interrotti subito dopo la proposta giunta dal consigliere Giuseppe Tanzarella (Avanti Ostuni) di votare la rimodulazione della convenzione, per dare modo ai capigruppo di predisporre la discussione dell’argomento.

Al momento del rientro, dopo un’interruzione di mezz’ora, l’assise è composta da 21 consiglieri e i punti all’ordine del giorno sono diventati due. Il primo, presentato dalle forze d’opposizione, chiede al consesso di rivedere la convenzione, prevedendo il mantenimento dell’arena esterna; il secondo, presentato dai gruppi di maggioranza, che chiede invece al consiglio di approvare la stipula della convenzione come già disposto dalla giunta comunale.

L’ordine del giorno presentato dalle opposizioni viene respinto con 12 voti contrari della maggioranza, 2 astenuti e 7 favorevoli; l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza invece viene approvato con 14 voti a favore e 7 contrari. Il consiglio comunale termina alle ore 21.15.

Ricevi tutte le ultime notizie

Prova il nuovo canale Telegram gratuito di Ostuni News

Paola Loparco
Paola Loparco
Giornalista pubblicista, dopo aver frequentato il liceo classico si laurea in comunicazione presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia, per poi conseguire un master in Sviluppo locale presso la facoltà di Scienze Politiche di Alessandria. Una formazione trasversale, che le consente di operare a livello professionale in più ambiti: dalla comunicazione politica all’ideazione di campagne di educazione ambientale, dalla redazione di contenuti giornalistici al copywriting per la promozione commerciale aziendale e di prodotto. Ricopre il ruolo di editore per Ostuni News dal 2018, dopo aver collaborato con diverse testate d’informazione locale.
- Advertisment -
- Advertisment -spot_img