Nelle acque di Diana Marina, in corrispondenza della riva, è comparsa qualche ora fa un’inquietante chiazza color ruggine. Dalle immagini inviate da un nostro lettore, sarebbe immediato pensare che si tratti di terra trasportata in acqua dalle onde, ma le miti condizioni climatiche di questi giorni escludono senz’altro questa ipotesi.
La supposizione più plausibile in un primo momento è stata quella dello sversamento volontario da parte di qualcuno che, convinto di agire indisturbato a causa del lockdown imposto dal governo per arginare il rischio di contagio da Coronavirus. Sulla vicenda indaga intanto la Guardia Costiera di Brindisi, immediatamente allertata, e il comando della Polizia Locale della Città bianca.
Sul posto sono intervenuti infatti alcuni agenti che si accingono a stilare una relazione sulla questione, per approfondire le cause della vicenda. In un primo momento, gli agenti avevano pensato allo spiaggiamento dell’alga rossa, ma secondo alcuni residenti della zona presenti sul posto la chiazza risulterebbe provocata da una sostanza oleosa.
Nel frattempo chiazze molto simili sono state avvistate più a nord, in località Torre Canne, e più a sud nelle acque di Santa Sabina. Inizia a farsi strada, l’ipotesi che possa trattarsi davvero della fioritura della Fibrocapsa Japonica, un’alga di origine indonesiana ma presente nel mare Adriatico, causata prematuramente dall’alta temperatura dell’acqua. Un fenomeno simile infatti si è verificato sulla costa riminese a luglio scorso, quando il fenomeno si è protratto per oltre una settimana.