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Marzo 19 2024

Emergenza Xylella, iniziato il monitoraggio 2020

Il monitoraggio seguirà tre fasi, per cui sono stati individuati 19 siti rappresentativi: 9 nella zona contenimento, 8 nella zona cuscinetto e 2 siti nella zona infetta.

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L’emergenza Xylella continua a tenere in scacco il territorio pugliese e, in linea con quanto disposto dall’Unione europea e deliberato dalla Giunta regionale, ha avuto inizio la fase di monitoraggio relativa al 2020.

A riferirlo è il commissario straordinario dell’Arif, Gennaro Ranieri: «L’ulivo è il simbolo stesso della nostra terra – dichiara in una nota condivisa dall’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestalisolo con una puntuale azione di monitoraggio della Xylella fastidiosa, si potrà evitare che il contagio coinvolga altri territori».

Il monitoraggio è mirato alla valutazione della densità di popolazione e al rilievo dei vari stadi di sviluppo del ciclo biologico degli insetti vettori di Xylella fastidiosa, in modo da poter fornire indicazioni utili sulla tempistica di esecuzione degli interventi per il controllo delle forme giovanili e degli adulti.

Ai fini delle operazioni relative al 2020, sono stati individuati 19 siti rappresentativi di diverse condizioni pedoclimatiche ed altitudini, distribuiti in aree così distinte: 9 siti nella zona contenimento, 8 siti nella zona cuscinetto e 2 siti nella zona infetta.

L’osservazione partirà da contrada Capitolo, territorio alle porte di Monopoli, inquadrando una fascia di territorio che dal versante adriatico a quello jonico figura come zona cuscinetto, con l’Alto Salento (e in linea d’aria più o meno le zone tra Ostuni e Taranto) nella zona di contenimento ed il Salento vero e proprio già segnato da anni dall’avanzata della Xylella.

Nella prima fase, partendo dal confine fra le zone di cuscinetto e di contenimento, l’azione interesserà l’area di un chilometro nella zona cuscinetto, in cui ricade il territorio di Monopoli, e l’area di un chilometro nella zona contenimento. Contestualmente il monitoraggio sarà effettuato nella Piana degli ulivi secolari e procedendo dalla costa adriatica a quella jonica.

Nella seconda fase si procederà al controllo delle rimanenti zone cuscinetto e contenimento, a partire sempre dalla Piana degli ulivi secolari e procedendo dall’Adriatico allo Jonio. Nella terza fase il monitoraggio sarà effettuato nella zona indenne, quella più a nord rispetto alle altre due e con priorità per la Piana degli ulivi secolari ricadenti in questa zona.

Intanto l’infezione continua a muoversi verso nord, Coldiretti Puglia denuncia la gravità della situazione con 5 ulivi infetti in agro di Locorotondo, e 49 ulivi infetti secondo i risultati delle analisi degli ultimi campionamenti (2 a Crispiano, 3 a Ostuni, 39 a Francavilla Fontana nelle province di Brindisi e Taranto).

«Le nuove infezioni accertate fanno tremare la provincia di Bari. Lo scenario si aggrava ulteriormente – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – mentre continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia».

L’organizzazione pugliese sottolinea che, sulla base dello studio della rivista americana PNAS (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d’America), la diffusione della Xylella Fastidiosa potrebbe costare all’Europa e all’Italia miliardi di euro nei prossimi 50 anni. Se l’espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro, considerato che in Puglia in 6 anni il danno stimato è pari a 1,6 miliardi in euro.

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