I Carabinieri, a distanza di due mesi dai fatti, fanno luce sulla presunta gambizzazione ai danni di un commerciante di Ostuni, avvenuta a San VIto dei Normanni la sera del 10 gennaio scorso.
Al termine di una complessa attività d’indagine gli elementi raccolti hanno completamente smentito la versione resa dal commerciante ostunese ferito e dall’amico che era con lui.
Quest’ultimo aveva accompagnato l’amico ferito nell’ospedale di Ostuni raccontando che il commerciante ostunese era stato raggiunto all’inguine da un colpo di arma da fuoco sparata da un’automobile in transito.
Dopo avergli fornito le prime cure del caso, il commerciante ostunese fu trasferito presso l’Ospedale “Perrino” di Brindisi, dove fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico. L’episodio fu riferito ai Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni che iniziarono ad indagare.
Fin dai primissimi elementi, acquisiti tramite le dichiarazioni dell’amico, emersero le prime contraddizioni.
I Carabinieri hanno scoperto che insieme ai due c’era anche una terza persona, che si era defilato dalla scena e che non era stato menzionato né dalla vittima né dal suo soccorritore. Proprio dalle parole di quest’ultimo sono emerse ulteriori contraddizioni che hanno convinto ulteriormente i Carabinieri ad allargare il campo delle indagini anche nei loro confronti.
Infatti, la perquisizione effettuata a casa e nel negozio dell’uomo consentì di rinvenire a casa e nel negozio un vero e proprio arsenale. Furono sequestrate complessivamente 15 armi (4 fucili e 7 pistole), 3 katane e 200 cartucce di diverso calibro non dichiarate, custodite tra l’altro in un vano sotterraneo accessibile tramite una botola ben occultata nell’anti bagno.
Nel corso della perquisizione fu rinvenuta anche una pistola calibro 22, proprio come il proiettile che ferì il commerciante ostunese, e l’uomo fu arrestato per detenzione di armi clandestine, detenzione illegale di munizioni, omessa denuncia di armi, munizioni e materiale esplodente. L’uomo fu rimesso in libertà subito dopo l’arresto.
Aspetto particolare della vicenda è che tutte le armi sequestrate erano perfettamente ed ordinatamente custodite negli appositi spazi, ad eccezione della pistola calibro 22, rinvenuta con il cane armato e completamente immersa in una bacinella contenente olio lubrificante.
I militari hanno dunque raccolto tutti i riscontri necessari a smontare le dichiarazioni che i tre protagonisti della vicenda continuavano imperterriti a riferire, acquisendo anche tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, che messe a sistema con i risultati investigativi hanno fatto luce sulla vicenda.
La ricostruzione dei Carabinieri, infatti, ha evidenziato come lo sparo e l’incidente siano da ricondurre un evento accidentale e non a un tentato omicidio a opera di ignoti. È emerso che il colpo è stato esploso all’interno dell’abitazione del commerciante, mentre i tre uomini erano intenti a maneggiare le armi – tra cui la calibro 22.
La Procura della Repubblica di Brindisi che ha coordinato le attività, condividendo la ricostruzione dei Carabinieri di San Vito dei Normanni, ha emesso l’avviso di conclusione indagini e contestuale informazione di garanzia, notificato a tutti e tre gli indagati che adesso dovranno affrontare il processo.
Tutti e tre gli uomini, tra cui la stessa vittima, sono stati denunciati in concorso per simulazione di reato, false dichiarazioni o attestazioni in atti dinanzi all’Autorità Giudiziaria e favoreggiamento personale.