La prima ordinanza del neo sindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo ha come oggetto gli orari che regolano le emissioni sonore nei luoghi della movida ostunese, fuori e dentro il centro abitato.
Reca la data di venerdì 14 giugno l’ordinanza sindacale che fissa le regole che saranno valide fino al 30 settembre prossimo.
«Considerato che l’Amministrazione comunale di Ostuni-questa la premessa contenuta nell’ordinanza- ha predisposto anche la programmazione di tutte le attività socio culturali e musicali inserite nel calendario delle iniziative “Ostuni Estate 2019 e considerato l’articolo 7 del Regolamento Comunale per la Disciplina delle Attività Rumorose, approvato con delibera consiliare del 25/6/93, che stabilisce i limiti di orario e le prescrizioni per l’effettuazione di attività musicali durante le manifestazioni temporanee all’aperto»., si prevedono, come avviene puntualmente ogni anno, alcune deroghe alle norme fissate nel Regolamento Comunale.
Il venerdì, il sabato e nei giorni prefestivi, le emissioni sonore nel centro abitato della Città bianca sono consentite fino alle 2 di notte. Fuori dal centro abitato, nella zona costiera, la musica potrà essere diffusa fino alle ore 3.
Gli altri giorni della settimana, ovvero dalla domenica al giovedì, la musica nel centro abitato dovrà fermarsi subito dopo la mezzanotte, mentre nelle zone costiere l’asticella della tolleranza è spostata fino all’una.
Sono previste alcune deroghe, in caso di spettacoli di musica dal vivo, previa richiesta di autorizzazione, che consentiranno di prolungare l’orario sia nel centro abitato che nella zona costiera.
Le emissioni sonore dovranno comunque essere contenute entro i decibel previsti dalle norme che disciplinano l’inquinamento acustico.
I controlli a rispetto delle norme contenute nell’ordinanza saranno a cura degli agenti della Polizia Municipale e delle forze dell’ordine che, in caso di infrazione, dovranno applicare le norme sanzionatorie previste dalla legge nei confronti dei trasgressori.
E’ bene ricordare che le deroghe alle emissioni sonore non cancellano il divieto di atti rumorosi qualificabili come “disturbo della quiete pubblica”, secondo quanto previsto e regolamentato dal Codice penale.