Salvatore Iaia, ostunese classe 1997, è stato promosso arbitro nazionale.
La Città di Ostuni può dunque vantare un altro giovane di ottime speranze che ha recentemente avviato una promettente carriera nel mondo dello sport. Salvatore Iaia è da sempre un appassionato cultore della pallavolo, uno sport amato e praticato a lungo prima di viverlo da tutt’altra prospettiva, quella arbitrale.
Il mese di luglio ed il Trofeo delle Regioni disputato in Abruzzo, competizione giovanile in cui si sono affrontate le selezioni regionali di volley maschile e femminile di tutta Italia, ha consacrato l’ultimo traguardo in ordine di tempo tagliato da Salvatore: la promozione ad arbitro nazionale.
Una carriera appena iniziata che vanta subito il passaggio dal provinciale al regionale e, dopo le ottime prestazioni in ambito pugliese, il grande salto verso il nazionale. Perché quando uno è bravo in quel che fa, quando si coltiva la propria passione credendo fortemente nei propri sogni, il tempo è un parametro relativo in un percorso di crescita costante.
Il tratto comune che ne unisce tutte le tappe è il volley, prima di questa inversione di rotta infatti, Iaia ha praticato la pallavolo agonistica fin da piccolissimo, al PalaCeleste con la maglia della Pallavolo 2000 Ostuni, nel ruolo di palleggiatore che fu di papà Emilio: «Ho iniziato a praticare la pallavolo dall’età di 6 anni, una passione che mi è stata trasmessa dalla mia famiglia, poiché sia mio padre che mia madre ne sono stati giocatori. Ho iniziato così, per gioco e puro divertimento. Poi i primi risultati raggiunti hanno un po’ cambiato le carte in tavola, l’agonismo è aumentato sempre più, al gioco si sono unite la sfida e la voglia di crescere e fare sempre meglio. Le meravigliose annate con la maglia della mia Ostuni, poi la partecipazione al Trofeo delle Regioni a Loreto nel 2013, sono emozioni preziosissime che custodisco gelosamente».
Quando lo sport ti contagia a tal punto, come un virus inarrestabile, quella del campo non è l’unica prospettiva capace di catturare e scatenare l’interesse di chi lo pratica e lo vive a 360°. Ed è proprio da alcune “esperienze limitrofe” che è si è accesa un’altra scintilla all’interno della fiamma pallavolistica già divampata: «Avevo 17 anni quando, durante alcune partite a cui partecipavo come segnapunti, diversi arbitri mi suggerirono di provare ad affrontare il corso da arbitro. All’inizio ad essere sincero, questa idea non l’avevo proprio presa in considerazione perché il mio unico obiettivo era giocare e arrivare quanto più in alto possibile. Poi però sono andato a sostenere il corso e da lì è partito un po’ tutto … a Marzo 2015 la prima partita da arbitro provinciale, nel Giugno successivo la promozione per il ruolo del regionale e la settimana scorsa la promozione per il ruolo nazionale».
Insomma una carriera avviata quasi per caso, ovviamente non l’unica a cui il giovane Iaia punta considerata la maturità scientifica e la scelta di proseguire gli studi nell’ambito delle lettere moderne. La squadra di celebri “fischietti” della Città bianca si arricchisce di un ulteriore possibile promettente asso: «Sicuramente il punto di riferimento a cui mi sono ispirato è stato Armando Simbari, ostunese doc e arbitro di Serie A in tutti i sensi, tra i migliori d’Italia e di livello internazionale. Almeno fino ad ora i nostri percorsi sono stati simili, mi ha aiutato tanto, così come mi hanno aiutato Graziantonio Semeraro, altro fuoriclasse dell’ambito, ex arbitro di Serie A di Ostuni, e anche Pierpaolo Di Bari di Fasano che mi ha letteralmente visto crescere.
L’esperienza del TdR in Abruzzo è stata magnifica e piena di emozioni, perciò ringrazio tutti quelli che l’hanno resa tale. Non posso che ringraziare la società Pallavolo 2000 Ostuni che mi ha dato la possibilità di avvicinarmi a questo fantastico mondo, così come gli amici che mi hanno sempre supportato e sopportato, ma prima d’ogni altro devo tanto alla mia famiglia, senza di loro non sarei la persona che sono ora, è a loro che dedico questo risultato».
Le premesse per un’altra bella storia di sport e vita ci sono tutte. Stavolta il protagonista non è uno di quelli che scende in campo per l’una o per l’altra squadra, ma ha il compito forse più difficile di tutti nell’ambito di una manifestazione: l’essere al di sopra delle parti, con determinazione e lucidità, educazione ed eleganza, nonostante tutti penseranno e avranno sempre e comunque da obiettare sulle decisioni prese. Anche se almeno finora, dato il suo operato, è stato piuttosto difficile da mettere in dubbio, il ragazzo ha stoffa.
Per il territorio e per la Pallavolo 2000 Ostuni una doppia soddisfazione perché assieme a Salvatore Iaia, a tagliare questo importante traguardo è stato anche Fabio Sumeraro, classe ’98 di Carovigno, altro palleggiatore di casa al PalaCeleste, fino alla scelta di percorrere quello stesso complicato e ambizioso cammino che lo porta a vestire il completo da direttore di gara.