Sono stati individuati, rintracciati e arrestati i due presunti responsabili di una rapina ai danni di una gioielleria di Carovigno.
Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 1° aprile, due individui con i volti travisati e armati di una pistola (che si rivelerà successivamente essere una scacciacani) hanno fatto irruzione all’interno della gioielleria “Lanvin” di Carovigno, ubicata in via Giosué Carducci.
All’interno dell’attività commerciale si trovava soltanto il padre settantacinquenne del titolare, che i malfattori hanno immobilizzato servendosi di alcune fascette di plastica da elettricista. Mentre i due erano intenti a fare razzia all’interno dell’esercizio commerciale, è entrata la moglie dell’uomo che, inveendo contro i due, li ha costretti a fuggire.
Mentre la donna ha tentato di inseguirli, uno dei due è inciampato cadendo per terra e perdendo parte della refurtiva, che è stata raccolta dalla donna. L’altro rapinatore, nel contempo, ha fermato, sotto la minaccia dell’arma, un’auto, una Fiat Grande Punto, guidata da un ventiduenne di Carovigno. I due rapinatori sono quindi scappati a bordo dell’auto.
Sono iniziate immediatamente le ricerche dell’autovettura, dotata di localizzatore satellitare L’automobile è stata individuata a Brindisi, parcheggiata in Piazza Zandomeneghi, nel popolare quartiere Sant’Elia.
In quell’area, il personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e della Compagnia di Brindisi hanno proceduto all’individuazione e al fermo di uno degli autori, Vito Braccio, un trentaseienne del luogo, nel mentre tentava di allontanarsi dalle palazzine popolari del quartiere Sant’Elia. Quando è stato bloccato l’uomo era agitatissimo e subito sono emersi numerosi elementi di contatto nell’arco temporale immediatamente precedente la consumazione della rapina con il complice, Alessandro Muscio, un trentottenne di Mesagne.
Nell’ambito dell’attività investigativa effettuata dai reparti impegnati nell’attività investigativa su Brindisi, nel cassone di una motoape parcheggiata nelle adiacenze dove è stato fermato uno degli indagati è stata rinvenuta la refurtiva asportata nella gioielleria: 17 orologi di varie marche e un anello da donna, pari a un valore complessivo di circa 5mila euro.
Nel corso delle verifiche, è stata rinvenuta l’arma, una pistola scacciacani occultata nella tromba delle scale al quarto piano di uno stabile. L’arma era stata occultata sotto uno zerbino posizionato sul pianerottolo dove si accede al terrazzo.
I carabinieri poco dopo hanno rintracciato anche Alessandro Muscio, sul conto del quale sono stati raccolti una serie di elementi di responsabilità riguardo alla rapina, non ultime le escoriazioni che presentava sulle mani a seguito della caduta sull’asfalto dopo essere stato inseguito dalla madre del titolare.
Pertanto, a seguito degli elementi probatori riscontrati, entrambi sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria, perché gravemente indiziati del reato di rapina nella gioielleria e dell’autovettura Fiat Grande Punto utilizzata per la fuga. I due si trovano attualmente rinchiusi nel carcere di Brindisi.