La lotta al virus continua a tenere banco prendendosi di diritto la quotidiana scena degli argomenti all’ordine del giorno, animando il dibattito dell’opinione pubblica e la scena politica. Ruolo da indiscusso protagonista resta, purtroppo, quello recitato dall’emergenza dettata dal Covid-19, ma il territorio pugliese, da anni come in questi giorni, resta anche in perenne lotta contro l’avanzata di un’altra infezione, quella portata avanti dal batterio della Xylella fastidiosa.
Il patrimonio paesaggistico, naturalistico e produttivo locale viene costantemente e duramente messo alla prova dall’emergenza xylella che, anche negli ultimi giorni ha continuato ad accrescere i propri numeri nel brindisino e nel territorio ostunese. L’ultimo aggiornamento, riguardante l’esito del sesto aggiornamento al monitoraggio 2019 condotto dall’osservatorio fitosanitario regionale, si arricchisce infatti dell’ulteriore allarme lanciato da Coldiretti Puglia che, sulla base dei risultati delle analisi condotte sul materiale vegetale campionato e pubblicati su InfoXylella, in questi giorni ha segnalato la positività di oltre quattrocento nuove piante colpite da positività.
Si tratta in totale di 426 nuove piante positive, 404 olivi, 16 piante di lavanda, 5 oleandri ed 1 mandorlo. I nuovi esemplari positivi risultano quasi esclusivamente presenti in provincia di Brindisi, ben 419, di cui 295 ulivi in agro di Carovigno, con 101 piante (inclusi lavande, oleandri e il mandorlo) ad Ostuni, 20 a Ceglie Messapica e 3 a Francavilla Fontana. Nel tarantino invece dei restanti 7 positivi, 2 sono in agro di Taranto e 5 a Monteiasi.
La stessa Coldiretti sottolinea come sia preoccupante soprattutto un focolaio in pieno centro della zona industriale di Ostuni dove, insieme ad alcuni olivi si sono infettate, nella stessa aiuola,16 piante di lavanda e 5 di oleandro. Resta allarmante anche la crescente numerosità di ulivi infetti nella Piana degli Ulivi Monumentali, la vasta area che da Carovigno si estende praticamente fino a Monopoli, inestimabile valore aggiunto di tutto il Paese.
«Se gli espianti in questi anni fossero stati immediati, sarebbero stati estinti tempestivamente i focolai attivi che hanno continuato ad infettare piante, ulivi e non solo – ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – Gli agricoltori vivono un periodo di forte criticità, tra l’avanzata della Xylella e le crisi di mercato causate dall’emergenza Coronavirus. È evidente l’urgenza di procedere con tempestività agli espianti delle piante infette per estinguere i focolai e arginare la progressione della malattia che continua ad avanzare».
Il direttore Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni, mette in evidenza l’importanza del monitoraggio: «Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione».
Intanto, in attesa degli ulteriori provvedimenti e ordinanze mirate ad arginare le ultime evoluzioni, il Dss n.28 dello scorso 19 marzo, ha disposto l’eradicazione di 79 piante infette site in agro Ostuni, individuate dal precedente monitoraggio del 2019.