Un senso di vuoto pervade i tanti studenti e le persone che l’hanno conosciuta e immancabilmente amata. Si è spenta ieri all’età di 73 anni, cinta dall’abbraccio della sua famiglia, la professoressa Anna Chiara Tanzarella, punto di riferimento per centinaia di studenti del liceo classico “A. Calamo” di Ostuni.
Una donna energica e vitale, capace di affrontare anche l’ultima battaglia contro un incurabile male, armata della sua inconfondibile vivacità intellettuale. In tanti, tra amici, studenti e colleghi, hanno virtualmente reso omaggio attraverso un pensiero, una canzone, una citazione alla sua indole gioiosa e alla sua insaziabile voglia di vivere, qualità che restano senza dubbio il suo insegnamento più grande.
La ricorda il professor Enzo Cappetta, suo collega al “Calamo” di Ostuni dal 1986, sottolineando quegli aspetti del suo carattere che l’hanno resa punto di riferimento per centinaia di ragazzi, non solo suoi studenti. «Al liceo è stata apprezzata per il grande impegno profuso non solo durante i corsi della mattina – ha spiegato il prof. Cappetta – ma anche negli incontri pomeridiani dei progetti di sostegno alle attività dei giovani studenti, dal teatro al giornale scolastico, dalla lettura ai viaggi d’istruzione in Grecia e a Siracusa. Negli ultimi anni aveva avviato, in collaborazione con la Fondazione IGS, un’esperienza di gestione d’impresa in laboratorio. Il gruppo di studenti che seguiva il progetto, dopo un corso di formazione presso la biblioteca comunale di Ostuni, si proponeva sul mercato come impresa capace di catalogare e informatizzare il sistema di consultazione dei libri disponibili nelle biblioteche.
È rimasta in servizio presso il Liceo Classico sino al 1° settembre del 2001, quando decise di anticipare la sua pensione per dedicarsi al recupero di un manufatto architettonico storico di famiglia, diventato oggi una tra le strutture ricettive più caratteristiche del territorio ostunese. Grande fu il rammarico dei suoi alunni e dei suoi colleghi, che avevano sempre apprezzato il suo impegno professionale e la grande disponibilità sul piano umano».
Un altro importante contributo giunge da una sua ex alunna, la professoressa Francesca Lopane, attualmente docente di Storia e Filosofia presso il liceo classico “A. Calamo”.
«Sono stata alunna della professoressa Anna Chiara Tanzarella agli inizi degli anni Novanta. Non erano ancora i tempi in cui ci si poteva rivolgere ai docenti chiamandoli “Prof”, lontano il momento in cui sarebbero definitivamente scomparse le pedane da sotto le cattedre, ma lei, per noi, nei commenti pronunciati a bassa voce tra una lezione e l’altra, era “Nanni”.
In quel vezzeggiativo, risuonava non solo l’affetto che aveva conquistato nei nostri giovani cuori, ma ancor più l’orgoglio di essere tra i suoi studenti, che ci dava la presunzione di essere anche noi un po’ speciali. Perché lei speciale lo era: sempre in piedi, gli occhi attenti ed espressivi, il sorriso che piegava all’ironia, la penna in mano a tracciare nell’aria linee immaginarie, si muoveva tra banchi col passo un po’ incerto, inevitabilmente accompagnato dal rumore dei tacchi sul pavimento dell’aula, un libro sempre aperto tra le mani; leggeva, recitava, commentava, e, in quelle ore che sembravano infinite, ci rendeva partecipi della sua preziosa cultura.
Ora lo so – conclude Francesca Lopane – lavorava alle fondamenta del nostro essere umani, cercava di costruire coscienze dalle profondità, domandava, perché sentissimo l’urgenza di domandare a nostra volta. E oggi che non c’è più, ci resta di lei il meglio di noi. Grazie, Nanni».