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Aprile 19 2024

Truffa ai danni dell’INPS, scoperti 152 falsi braccianti agricoli: denunciati due imprenditori

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Una truffa ai danni dell’I.N.P.S. perpetrata da due imprese operanti nel settore agricolo è stata smascherata dalle Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Brindisi.

A conclusione di una complessa attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, i finanzieri hanno appurato che le due imprese avrebbero falsamente attestato l’impiego di 152 lavoratori, con un danno perpetrato alle casse dell’istituto previdenziale ammontante a circa 410mila euro.

Gli accertamenti effettuati dai finanzieri, iniziati nei primi mesi del 2018, hanno permesso di individuare diverse modalità illecite perpetrate delle imprese agricole, tutte finalizzate allo scopo di ottenere vantaggi economici non dovuti.

Il principale meccanismo fraudolento è consistito nel presentare all’I.N.P.S. falsi contratti di affitto/locazione di terreni agricoli ubicati nel territorio della provincia di Brindisi – riconducibili a soggetti che ne erano del tutto estranei – nonché fittizie denunce aziendali (cd. “DA”) e denunce di manodopera agricola (cd. “DMAG”) attestanti l’impiego di lavoratori dipendenti, mai avvenuto, al fine di consentire l’indebita riscossione a questi ultimi di indennità di disoccupazione (comprensive di assegni per il nucleo familiare), malattia e maternità per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016.

Emblematico un caso riscontrato dai militari nel corso delle investigazioni riguardante un contratto stipulato con un affittuario risultato essere deceduto in epoca antecedente la sua redazione.

Nel corso degli accertamenti, le fiamme gialle hanno inoltre appurato che 20 presunti lavoratori agricoli avevano alle spalle importanti e numerosi precedenti di polizia, mentre 59 di loro erano già stati coinvolti in episodi di truffa aggravata sempre in ambito agricolo.

Significativo il caso di un soggetto, risultato essere sottoposto a misure alternative alla detenzione ovvero all’affidamento in prova ai servizi sociali, che ha attestato falsamente all’Autorità giudiziaria di essere impiegato come bracciante agricolo presso una delle due aziende agricole, allo scopo di ottenere una deroga alle prescrizioni degli arresti domiciliari adottate dal competente Tribunale di Sorveglianza.

Complessivamente, i riscontri investigativi – svolti anche con la collaborazione della Direzione Provinciale I.N.P.S. di Brindisi – hanno evidenziato la falsa dichiarazione e comunicazione agli uffici preposti, da parte delle due aziende agricole, di 12.823 giornate lavorative mai effettuate dai falsi braccianti.

Al termine delle indagini, i due titolari delle aziende, entrambi brindisini, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Brindisi per truffa (640 bis c.p.) ai danni dell’Ente Previdenziale e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (483 c.p.).
Contestualmente, i 152 falsi braccianti, la quasi totalità residenti nella provincia di Brindisi, sono stati denunciati, a loro volta, per il reato di truffa in concorso con i titolari delle imprese coinvolte (art. 640 bis, 81 e 110 c.p.).

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