Avrebbe esercitato l’attività medica fuori dalla struttura ospedaliera del tarantino dove è impiegato, senza però aver ottenuto la necessaria autorizzazione della Asl. Per questo motivo i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Taranto, a conclusione delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, hanno preventivamente sequestrato a un medico residente nel brindisino conti correnti bancari e postali per un totale di 50 mila euro.
L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore, Enrico Bruschi, mentre il Pubblico Ministero ha chiesto e ottenuto l’emissione del povvedimento dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, Vilma Gilli.
Al medico viene contestata la truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale che, secondo l’accusa, sarebbe stata consumata dal medico ospedaliero in servizio alla Asl ionica.
Le indagini svolte dai Carabinieri hanno appurato che il medico, dipendente a tempo indeterminato e con contratto di lavoro esclusivo, ha svolto attività in “extramoenia” presso un ambulatorio privato, senza l’indispensabile autorizzazione dell’Asl da cui dipendeva. In questo modo avrebbe percepito l’indennità di esclusività e altri benefici riconosciuti dalla legge, ai quali non avrebbe avuto diritto.
Al professionista è stato notificato anche l’avviso di conclusione delle indagini. Adesso avrà venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato o per rilasciare dichiarazioni al Pubblico ministero inquirente, così come, entro lo stesso lasso di tempo, potrà presentare l’eventuale documentazione raccolta dal suo difensore per chiarire la sua posizione.