Lunedì prossimo, 20 maggio, il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio ed Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, sorvoleranno in elicottero l’area degli olivi infetti da Xylella.
L’iniziativa è stata presa da Coldiretti dopo l’intervento dell’Efsa, l’autorità alimentare dell’Unione Europea, che qualche giorno fa ha affermato che non esiste ancora una cura per eliminare il batterio. Secondo Bruxelles, l’unica strada per contrastare l’avanzata del batterio risiede nei controlli e nell’applicazione delle misure di emergenza, che prevedono il taglio delle piante infette e di quelle suscettibili di infezione nel raggio di 100 metri.
Il sopralluogo aereo di Centinaio e Prandini partirà dall’aeroporto di Brindisi alle ore 10:45 e terminerà a Lecce, dove la delegazione dell’associazione guidata da Prandini accompagnerà il ministro Centinaio all’assemblea di agricoltori che si terrà in città a mezzogiorno, presso il Teatro Politeama Greco.
Si è scelto di sorvolare l’area in elicottero, informa Coldiretti, per capire come siano cambiati dall’alto il volto e il paesaggio del Salento dopo il batterio che ha colpito le piante di olivo.
Intanto il tema Xylella torna al centro di un dibattito anche in Regione, sempre lunedì 20 maggio. Se ne discuterà in Commissione Agricoltura dove Fabiano Amati, consigliere regionale PD e membro della Commissione e Donato Pentassuglia, direttore dell’Osservatorio fitosanitario regionale, verranno ascoltati in merito al caso dell’olivo di Monopoli, dichiarato infetto dopo il monitoraggio dell’Arif e- quindi destinato all’abbattimento-, ma poi rivelatosi indenne dal batterio in seguito ai nuovi accertamenti scientifici eseguiti sulla pianta.
«Aver riscontrato un errore diagnostico– affermano Amati e Pentassuglia– è un’ottima notizia. Ma abbiamo bisogno di sapere cosa è accaduto. Vogliamo sapere chi sono i responsabili e se sia dolo o colpa. Il caso di Monopoli non significa, ovviamente, che la Xylella sia stata debellata o non esista. Significa solo che la zona più avanzata dell’infezione rimane Torre Canne».