In vista delle elezioni amministrative, anche il centrosinistra ostunese, così come il centrodestra, cerca di ricompattarsi intorno a un tavolo di confronto.
Il segretario cittadino del Partito Democratico, Fabio Giorgino, nei giorni scorsi ha lanciato un appello alla forze di centrosinistra della città affinché insieme si possa trovare una comune unità d’intenti «per condividere un’idea di sviluppo della nostra città– scrive Giorgino in una nota- che sia credibile e rinnovata. Un’alleanza di valori e di uomini che sappia mettere da parte veti, incomprensioni e divisioni e che sappia immaginare e condividere il futuro di questa città, dando voce e responsabilità ad una nuova classe dirigente».
All’appello di Giorgino hanno risposto i consiglieri del Nuovo Centrosinistra ostunese- Articolo 1, Giuseppe Tagliente e Nicola Santoro, dichiarandosi propensi al dialogo, se, come si legge nella nota diffusa dai due consiglieri, «al centro del progetto ci sarà un cambio generazionale della classe dirigente».
«Le parole del segretario Giorgino– si legge nella nota-, finalmente, dopo anni di divisioni e di scelte rivelatesi totalmente errate, compresa la temporanea partecipazione del Pd nella giunta Coppola, aprono uno spiraglio nuovo e possono porre le basi per ripristinare un dialogo virtuoso nell’interesse della nostra città».
«Abbiamo subìto– continua la nota di Tagliente e Santoro- nel corso degli anni un’amministrazione guidata da un sindaco abituato a galleggiare senza meta, supportata da una maggioranza che, oggi, tenta di tornare alla verginità perduta non ricandidando il proprio leader e disconoscendo il nefasto operato dei quasi cinque anni trascorsi nel vano e falso tentativo di spogliarsi delle proprie indubbie responsabilità».
All’appello del segretario Giorgino non ha ancora risposto ufficialmente la compagine socialista in consiglio comunale guidata dall’ex sindaco Domenico Tanzarella. Non si è ancora ricucito lo strappo avvenuta tra il Pd e il gruppo socialista, in seguito all’appoggio del Partito Democratico al sindaco Coppola, sfociato in una ‘giunta tecnica’ rimasta in carica due anni.