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Marzo 29 2024

Xylella, due ulivi positivi al batterio alle porte del Parco delle Dune e della Piana dei Monumentali

Due alberi trovati infetti a Torre Canne, alle porte del Parco delle Dune Costiere e a due passi dal Parco degli Ulivi Monumentali

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L’incubo Xylella minaccia la Piana degli Ulivi Monumentali.

In seguito ai risultati del monitoraggio dell’Arif, altri quattro ulivi sono risultati positivi al batterio nel territorio di Fasano, di cui due posizionati a ridosso dell’uscita “Torre Canne sud” sulla statale 379, in un’area intestata a “Demanio dello Stato Ramo Strade”.

L’area è a ridosso dell’area che ricade nel Parco naturale regionale delle Dune Costiere, destando molta preoccupazione per la vicinanza alla Piana degli Ulivi Monumentali.

Già ieri mattina, venerdì 4 ottobre, Enzo Lavarra, il Presidente del Parco Dune Costiere, si è attivato per sollecitare l’Anas a procedere alla eradicazione dei due alberi.

Tramite telegramma, il presidente del Parco ha sollecitato l’ Anas ad «adempiere alle attività preventive previste dalle norme» auspicando «un immediato intervento come prescritto dalla determina» della Regione Puglia del 1° ottobre che prescrive l’estirpazione delle piante entro 10 giorni.

«Ormai è una battaglia contro il tempo»– aggiunge Giannicola D’Amico, vicepresidente della Cia-Agricoltori Italiani di Puglia. «I due alberi infetti ritrovati negli ultimi giorni nei pressi della statale 379 all’altezza di Torre Canne sud ricadono infatti in un’area di pertinenza dell’Anas, sulla quale non sono state minimamente eseguite né le buone pratiche agricole né i trattamenti fitosanitari, al momento unica azione preventiva possibile, insieme alle eradicazioni. Gli sforzi e i sacrifici degli agricoltori vengono così vanificati dalla mancata esecuzione delle buone pratiche e dei trattamenti fitosanitari da parte degli enti pubblici titolari di strade, canali, ferrovie, terreni interessati dall’emergenza Xylella».

«E’ inaccettabile– continua D’Amico- che migliaia di agricoltori nei mesi scorsi, sobbarcandosi ingenti spese non previste e mai ristorate, abbiano eseguito le lavorazioni ai terreni e i trattamenti fitosanitari rispettando tempi e norme, mentre gli enti pubblici, per i noti problemi di mancanza di risorse economiche, non abbiano fatto altrettanto».

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