All’indomani del ballottaggio che ha sancito la vittoria di Gugliemo Cavallo, il candidato sconfitto ha tracciato un’analisi del voto sostanzialmente incentrata sulla responsabilità attribuita al Partito Democratico di Ostuni, in corsa al primo turno accanto alla lista civica Ostuni è Viva a sostegno del candidato sindaco Angelo Pomes. L’accusa rivolta da Domenico Tanzarella ai democratici è quella di aver lasciato libertà di scelta al proprio elettorato in vista del ballottaggio, anziché dare indicazioni precise di voto in suo favore, in quanto appartenente all’area di centrosinistra.
Sebbene non voglia dare adito a ulteriori polemiche, il direttivo del PD ostunese sente l’esigenza di chiarire pubblicamente la propria posizione e tracciare a sua volta un’analisi oggettiva relativa all’esito delle recentissime consultazioni amministrative. Con quest’intento il segretario cittadino Fabio Giorgino e il candidato sindaco Angelo Pomes, nuovamente investito del ruolo di consigliere comunale, hanno convocato una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio ieri, venerdì 14 giugno, presso il comitato elettorale di Pomes.
«Nel porgere gli auguri di buon lavoro al neo sindaco, sentiamo l’esigenza di chiarire alcuni aspetti legati all’esito del ballottaggio. Abbiamo lasciato libertà di scelta ai nostri elettori – dichiara il segretario Giorgino – ma la sconfitta del candidato sindaco Domenico Tanzarella non può in alcun modo essere attribuita a noi. Al primo turno tra Tanzarella e le liste civiche a suo sostegno si è creata una distanza di preferenze di circa cinque punti percentuali a favore dei candidati consiglieri. L’esatto contrario di quello che è accaduto a noi, ad esempio.
L’unico dato da leggere e interpretare è quindi quello numerico. Nonostante sia stato cercato un dialogo costruttivo con Domenico Tanzarella prima del ballottaggio, quando avanzavamo l’ipotesi di sottoscrivere un accordo di natura squisitamente politica, non si sono trovati i presupposti per avviare una collaborazione. Non siamo contenti dell’esito delle elezioni, questo è chiaro. Non solo perché ha vinto il centrodestra, ma anche perché con la vittoria di Tanzarella avremmo conquistato un altro seggio in Consiglio. Malgrado ciò, ci rimettiamo completamente al volere della cittadinanza, che ha premiato evidentemente una classe dirigente giovane. Questo è un elemento importante, che non può essere reso marginale. Un altro fondamentale elemento di riflessione è l’elevato astensionismo, che la dice lunga su quanto buona parte degli ostunesi non si sentisse rappresentata da nessuno dei due candidati al ballottaggio. Noi certamente – conclude Giorgino – rappresentiamo il Partito Democratico, attualmente la più strutturata esperienza di centrosinistra, e le persone che si riconoscono nei suoi valori. Questo momento è per noi un punto d’inizio, infatti già da stasera diamo il via a un nuovo percorso programmatico con l’assemblea del direttivo».
«Ho trovato paradossale la lettura del voto da parte di Domenico Tanzarella, orientato soprattutto ad addebitare responsabilità ad altri – afferma Angelo Pomes – piuttosto che condurre un’analisi più semplice e realistica. Alla luce della necessità di un rinnovamento anagrafico della classe dirigente, emersa prima e durante la campagna elettorale, mi aspettavo da chi ricopre cariche amministrative da trenta o quarant’anni la disponibilità a mettersi da parte, consegnando la rinascita del centrosinistra locale alle generazioni successive. Ho più volte manifestato la disponibilità ad individuare un giovane candidato sindaco che non fossi io, a patto che incarnasse quello spirito di rinnovamento di cui si sente sempre più l’esigenza. Qualcuno invece continua a non voler comprendere questo aspetto fondamentale.
La violenza verbale, il livore, la rabbia, non funzionano più. La cittadinanza ha apprezzato i giovani, la coerenza, le idee di cambiamento e questo nell’analisi del voto tracciata da Domenico Tanzarella non emerge. Francamente mi aspettavo che, in occasione di quella conferenza stampa, lui si facesse pubblicamente da parte, cedendo il passo ai giovani che, sebbene abbiano raggiunto risultati straordinari, non siederanno in Consiglio. Attribuire responsabilità al PD o ai propri stessi candidati mi sembra un errore grossolano, che non fa assolutamente bene né al centrosinistra, né alla città.
L’unica strada da percorrere per noi è quella tracciata dal programma elettorale e da un modo alternativo di fare politica. Siamo lontani da esperienze eterogenee di coalizione, ma vicini a movimenti civici che si identificano nella struttura e nella validità del Partito Democratico. Perciò – conclude Pomes – ci dichiariamo aperti a costruire, e anche a ricostruire, un dialogo politico con chiunque si riconosca nel nostro progetto».