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Dicembre 14 2024

Primo anno di amministrazione, le considerazioni del consigliere democratico Angelo Pomes

Il consgliere del PD torna sui concetti esposti durante l’ultimo consiglio comunale e traccia un impietoso bilancio del primo anno trascorso sotto l’egida dell’amministrazione guidata dal sindaco Cavallo

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Il consigliere democratico Angelo Pomes, candidato a sindaco durante le scorse elezioni amministrative, in una nota stampa spiega le ragioni che lo portano a esprimersi negativamente circa l’operato dell’amministrazione comunale guidata da Guglielmo Cavallo, durante il primo anno del suo mandato. A preoccupare maggiormente Pomes e i democratici ostunesi, la situazione economica presente e futura della Città bianca.

«Lo stato di salute del bilancio del nostro comune – scrive Pomesdesta serie preoccupazioni anche alla luce delle criticità riscontrate dal collegio dei revisori dei conti, nel parere sul rendiconto di gestione, circa la difficoltà di riscossione dei tributi per il 2019, difficoltà che sarà ancora più grave nel 2020 a causa dell’emergenza epidemiologica.

È necessario un immediato cambio di rotta da parte dell’Amministrazione altrimenti le conseguenze in termini di sofferenza economica dell’ente potrebbero essere molto pesanti. Il tutto a scapito dei nostri concittadini.

Bisogna attivare un serio processo di semplificazione burocratica ed efficientamento della macchina amministrativa, anche attraverso un consistente investimento nella digitalizzazione della stessa, che possa rendere più efficace e celere l’azione amministrativa sia in termini di riscossione dei tributi e riduzione della spesa che in termini di ottenimento di finanziamenti pubblici ed investimenti privati.

Ciò deve essere accompagnato da un progetto di città che riesca a tenere insieme la gestione dell’ordinario con la visione nel medio-lungo periodo. È passato un anno dall’insediamento dell’attuale Amministrazione e l’assenza di tale prospettiva sembra essere la difficoltà più grande.

La gestione dell’emergenza di questi mesi è stata assai complessa anche a causa della mancanza di un programma complessivo d’intervento e rilancio economico e sociale della nostra comunità. Molti i problemi irrisolti e le scelte strategiche sbagliate, tra cui l’investimento in più concrete iniziative di carattere sociale che possano aiutare le famiglie ed i soggetti più fragili; l’assenza di un pacchetto di misure economiche concrete, sgravi ed incentivi, a sostegno delle attività produttive travolte dalla crisi; l’assenza di adeguate politiche giovanili in grado di ridurre il sempre più preoccupante fenomeno di emigrazione da parte di chi non trova opportunità lavorative e prospettive di crescita professionale; l’assenza di una politica di recupero e riqualificazione di aree urbane strategiche dal punto di vista commerciale e turistico come V.le Pola ed il centro storico-p.zza della Libertà attraverso l’organizzazione di concorsi di idee che possano partecipare le scelte con i cittadini».

A questi elementi, si aggiunge, seconco Angelo Pomes: «Il completo abbandono del sistema costiero, con un porto turistico svenduto ai privati con procedure assai discutibili e senza una chiara difesa dell’interesse pubblico; interi borghi, Villanova, Camerini e Diana Marina, fatiscenti e privi di iniziative di riqualificazione e recupero che possano migliorarne la fruizione ed incentivare le iniziative imprenditoriali;  (che fine ha fatto l’area attrezzata per i bambini a Villanova? C’è un progetto di recupero dell’area demaniale adiacente attualmente in stato di abbandono?); l’assenza di una chiara strategia di pianificazione (variante di adeguamento al putt/pptr, piano delle coste e programma di rigenerazione urbana, ad esempio) in grado di tenere insieme iniziative private e tutela ambientale, il miglioramento dei servizi offerti, anche quelli turistici, e l’incremento occupazionale con la salvaguardia del paesaggio naturale ed antropico; una zona industriale completamente abbandonata a se stessa e senza alcun investimento perché si possa concretamente attivare la prevista Zes (zona economica speciale) cosa che può garantire agevolazioni e vantaggi per le aziende esistenti e l’incentivo all’insediamento di nuove attività; l’eliminazione del servizio porta a porta senza una preventiva condivisione con la cittadinanza. Una riduzione del servizio non accompagnata da una riduzione dei costi dello stesso che discrimina e divide in cittadini di serie a e serie b.

La scelta di non spostare il centro di raccolta presente nella zona artigianale e di crearne uno nuovo in zona agricola, scelte che hanno avuto la capacità di scontentare tutti. Addirittura prevedendo la realizzazione di una chiesa adiacente l’isola ecologica esistente, piuttosto che  lo spostamento della stessa e la realizzazione di servizi di quartiere anche per i residenti di quelle aree.

Queste sono solo alcune delle motivazioni che condizionano il nostro giudizio negativo sull’operato dell’Amministrazione in questo primo anno di attività.

Su questi temi e su tutte le questione che possono contribuire alla crescita economica e sociale della comunità ed a migliorare le condizioni di vita e benessere dei nostri concittadini, confermiamo la nostra assoluta disponibilità al confronto».

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